Viaggi fuori dal comune

La natura brutale del deserto di Atacama in Cile

Tempo di lettura: 12 minuti

Se ti appassionano i viaggi avventurosi, la natura o la fotografia, prima o poi devi andare in Cile, nel deserto di Atacama, un luogo remoto che combina il fascino dell’ignoto con la potenza della natura che qui chiamano brutal

È uno dei luoghi più belli e incredibili del pianeta, con colori pastello che passano dai rosa e lilla delle montagne ai rossi delle terre, fino ai turchesi delle lagune salate. Con qualche colpo di fortuna, come è capitato a me, vedrai anche arcobaleni inaspettati.

Fai partire la playlist per metterti nella modalità giusta per immaginare l’atmosfera e partiamo.

Il periodo ideale per visitare il Deserto di Atacama è tra marzo e novembre, con un occhio di riguardo per settembre e ottobre, quando le temperature sono più miti e le notti stellate più nitide. Io ci sono stata a fine febbraio e il clima era caldo ma visibilissimo. 

Un po’ di intro

150 milioni di anni fa, durante il periodo Giurassico, l’area era un fondale marino. Con il passare del tempo, l’attività tettonica ha sollevato la regione creando la cordigliera delle Ande e trasformando il fondale marino in un altopiano desertico.

Circa 15-20 milioni di anni fa, l’attività vulcanica era molto intensa nella regione. I flussi di lava e le ceneri vulcaniche hanno modellato gran parte del paesaggio, contribuendo alla generazione delle caratteristiche formazioni rocciose che vediamo oggi.

La sua posizione particolare è una delle ragioni principali della sua aridità: le Ande bloccano le umide correnti d’aria provenienti dall’Amazzonia, mentre la corrente fredda di Humboldt riduce la quantità di umidità nell’aria proveniente dall’oceano. In pratica non piove mai.

Come arrivare 

Il modo più comodo per raggiungere il Deserto di Atacama dall’Italia è volare fino a Santiago del Cile e da lì prendere un volo interno per Calama, la città più vicina al deserto. 
Ci sono alcuni low cost con cui si vola molto bene. Io ho usato JetSmart. 

L’aeroporto di Calama è davvero in mezzo al nulla, due ore e mezza di volo dove vedrai solo la cordigliera. Uno spettacolo meraviglioso. A differenza di quello che si può immaginare, è un aeroporto molto movimentato perchè a Calama c’è Chuquicamata, una delle più grandi miniere di rame a cielo aperto del mondo (se vuoi si può anche visitare), che sposta molti lavoratori e lavoratrici.

Qui a Calama devi decidere quanto essere avventurosə.
Puoi scegliere due strade per la tua vacanza:

  • Prendi un bus o un taxi per San Pedro de Atacama 
  • Noleggia un fuoristrada e comunque dovrai far base a San Pedro

Dall’aeroporto a San Pedro c’è circa un’ora di strada, durante la quale potrai già avere un assaggio del tipo di paesaggi che ti aspettano.

Nella prima ipotesi, a San Pedro troverai un’ottima base per le tue escursioni. È un piccolissimo paese in mezzo al deserto a 2400 m di altitudine con ristorantini, alberghi e ostelli. Tutto molto ben organizzato e con livelli di spesa per tutte le tasche.
Non farai in tempo ad arrivare che ti ritroverai con un Pisco Sour in mano, il primo di moltissimi che ti verranno offerti a ogni ora e in ogni luogo.

Nella strada principale di San Pedro, sterrata, trovi una sfilza di agenzie che ti possono vendere tutte le escursioni che vuoi, con pacchetti anche di 3/4 giorni. Sono escursioni giornaliere che partono sempre da San Pedro con piccoli gruppi di una decina di persone. Vengono a prenderti in hotel e si parte. 

Così, senza nessuno sbattimento, puoi vedere i siti principali e immergerti in paesaggi che non ti puoi nemmeno immaginare. Non sbatterti troppo per capire quale sia l’agenzia migliore perchè sono tutte uguali, vendono pacchetti degli stessi 2/3 tour operator.

Nella seconda ipotesi – noleggio fuoristrada – dovrai capire in autonomia le varie regole e gli orari per accedere ai parchi protetti – imperdibili – e incrociare le dita perché ovviamente il cellulare non prende da nessuna parte.
Devi essere in grado di far fronte a sicuri disguidi con l’auto. Le strade sono impegnative e difficili, sterrate, secche e piene di sassi appuntiti. Segnalate bene nei siti principali ma fuori da quelli è facile perdersi. 
È necessario essere ben preparatə con mappe, GPS, kit di emergenza e avere una buona conoscenza delle condizioni del deserto.
Bisogna saper gestire eventuali problemi meccanici in autonomia, tener conto della quantità di carburante che servirà e avere una buona esperienza di guida su terreni dissestati.
Porta con te una quantità sufficiente di acqua, cibo e carburante di riserva.
Infine le altitudini elevate – parliamo di siti dai 2400 m a quasi 6900 – possono avere effetti sul veicolo con sensibile riduzione della potenza del motore.

Ci sono anche tanti vantaggi eh! Potrai vedere posti meno turistici, prenderti il tempo che ti serve per ammirare paesaggi unici al mondo, goderti il silenzio e vivere una vera avventura.

La modalità migliore a mio parere – se non sei espertə di guida fuoristrada ovviamente –  è il noleggio di un 4×4 con conducente, una persona esperta di quelle zone che ti guiderà in tutta sicurezza.

San Pedro de Atacama -©Cristina Del Re

Cosa vedere nel Deserto di Atacama

Ti consiglio di programmare le tappe del tuo viaggio dalle quote più basse a quelle più alte, in modo da adattarti gradualmente all’altitudine che già nel punto più basso è impegnativa.
Meglio fermarsi qualche ora a San Pedro (2.400m) per acclimatarsi prima di esplorare aree più elevate.

Animali

Li vedi un po’ ovunque, sulla strada. Ho incontrato moltissimi gruppi di Vicuña, della famiglia dei camelidi e i Guanaco nelle zone più alte. Vederli da vicino è una bellissima emozione. Ma non immaginare di poterli accarezzare perchè corrono velocissimi.

Nelle zone con ciuffi più densi di vegetazione ho visto diversi Nandù delle Ande, una specie di struzzo, ma di un’altra famiglia.

Poi ci sono, mi hanno detto, piccoli roditori che per fortuna non ho visto, fenicotteri in alcune aree protette e simpatici lucertoloni.

Vicuña – Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Ecco le tappe per me imperdibili:

Valle de la Luna
2.500 m

È un’escursione alla portata di tutti ma molto suggestiva. Immagina un paesaggio che sembra uscito direttamente da un film di fantascienza. Dune, formazioni rocciose e una luce che cambia velocemente colore al tramonto. La Valle de la Luna è un luogo sospeso che lascia senza fiato. 

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Salar de Atacama
2300 m

Il Salar de Atacama, nel cuore del Deserto, è una delle aree più affascinanti e uniche del Cile. Questo vasto deserto salino è il più grande del paese e il terzo più grande del mondo, dopo il Salar de Uyuni in Bolivia e il Salar de Arizaro in Argentina. 

Il Salar de Atacama si è formato milioni di anni fa dalla lenta evaporazione di un lago preistorico. La crosta di sale è il risultato di processi geologici e climatici unici nella regione.

Nonostante le condizioni estreme, il salar supporta un ecosistema sorprendentemente ricco, con microrganismi specializzati che prosperano nelle salamoie ipersaline.

Il Salar è anche una delle principali fonti mondiali di litio – essenziale per la produzione di batterie per veicoli elettrici, smartphone e altri dispositivi elettronici – e questo comporta molte criticità ambientali soprattutto legate all’elevato consumo delle riserve d’acqua dolce che possono alterare gli habitat naturali delle specie endemiche e all’inquinamento prodotto dai metalli pesanti rilasciati nell’ambiente in fase di estrazione.

Lagunas Escondidas de Baltinache
2300 m

Le Lagunas Escondidas de Baltinache sono un gruppo di 7 lagune di un turchese brillante, nascoste nel cuore del Deserto di Atacama. Qui ti trovi in un paesaggio primordiale tra i più incantevoli della regione.

Puoi farti il bagno solo in un paio di lagune e provare l’esperienza di sentire una spinta fortissima verso l’alto, per via dell’alta percentuale di sale nell’acqua. Una leggerezza mai provata che insieme al silenzio, alla luce che crea riflessi e contrasti e al paesaggio potente, ti porta in una dimensione quasi onirica. Respira piano e lasciati cullare dall’acqua.
Per fortuna è abbastanza fresca da tenerti svegliə!

Anche quando esci, resta quella sensazione di vita sospesa, lenta, ovattata. La connessione con la natura qui si sente forte, è come se ti dicesse di rallentare e fonderti con lei. Ritrovare queste sensazioni quasi ancestrali, legate a un infinito passato, è qualcosa che può disorientare. 

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Ojos del Salar
2300 m

Qui penserai subito: ci vorrebbe un drone, ma credo sia vietato usarli.

Gli Ojos del Salar, visti dall’alto, sono due affascinanti cerchi scuri nel mezzo delle bianche distese di sale. Questi “occhi” d’acqua dolce sono pozzi circolari perfettamente formati, che spiccano nettamente contro il paesaggio circostante, creando un contrasto visivo sorprendente. Non sono molto grandi ma sono profondi.

Una volta si poteva fare il bagno anche qui, con un bel tuffo di 3 metri, ma dopo la geniale performance di una coppia di turisti che ci è entrata direttamente in fuoristrada, attualmente non è più possibile.

Goditi il paesaggio.

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Laguna Tebinquinche
2.300 m

La Laguna Tebinquinche è famosa per i suoi tramonti mozzafiato, quando il cielo si tinge di tonalità arancioni e rosa, riflettendosi nelle acque calme della laguna. Una dei luoghi più attraenti del deserto.

Io naturalmente ci sono andata al mattino perchè non ho pensato al tramonto. Gran bello spettacolo comunque.

A ogni escursione rimani senza parole e pensi – wow, sono alla fine del mondo o forse all’inizio, non può esserci niente di più bello -. E invece il posto successivo è sempre più incredibile. 

Qui ti trovi davvero nella natura incontaminata in un’atmosfera surreale.

La laguna è alimentata da fonti sotterranee e precipitazioni rare, ma l’acqua che si accumula evapora rapidamente per via delle alte temperature e della bassa umidità del deserto. Durante questo processo, i sali e altri minerali disciolti nell’acqua si concentrano sempre di più.

Man mano che l’acqua evapora, i sali si cristallizzano e si depositano sul fondo e sui bordi della laguna. Questo processo avviene lentamente nel corso di migliaia di anni, creando strati sovrapposti di sale che, alla fine, formano i cumuli stratificati che si vedono oggi.

I cumuli stratificati hanno un aspetto bianco brillante o leggermente rosato dovuto alla purezza del sale e alla presenza di altri minerali come il litio e il potassio. Queste formazioni contribuiscono all’aspetto unico del paesaggio della Laguna Tebinquinche, accentuando il contrasto tra il bianco delle formazioni saline, il blu dell’acqua e i colori cangianti del cielo e delle montagne intorno.

Pare sia un posto di grande interesse scientifico perché queste strutture sono un indicatore visibile dei processi geologici e climatici che hanno modellato il deserto di Atacama nel corso dei millenni.

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Laguna Chaxa – Toconao
2300 m

La strada per andare da San Pedro a Toconao passa proprio sulla latitudine di 23° 26′ 11”, il Tropico del Capricorno, il punto più meridionale in cui il sole può trovarsi direttamente allo zenit, durante il solstizio d’estate nell’emisfero australe (circa il 21 dicembre). È sicuramente divertente fermarsi per scattare qualche foto.

Ancora un po’ di km e arrivi alla laguna Chaxa, il paradiso del birdwatching.
Riserva nazionale dei fenicotteri, ospita 3 diverse specie: il fenicottero cileno, il fenicottero delle Ande e il fenicottero di James, uno più bello dell’altro.

Dopo una passeggiata in mezzo al salar, sotto al sole cocente in un percorso guidato dominato da un bianco accecante, raggiungerai la laguna dove i fenicotteri volano e passeggiano lenti mentre l’acqua riflette le montagne e il cielo. Vedrai paesaggi spettacolari nei toni dei rosa, azzurri e lilla e non potrai evitare di scattare millemila foto.

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Laguna Cejar
2300m

È famosa per la sua alta concentrazione di sale, circa il 28%, circondata da distese di bianche e dal cielo più limpido del mondo. 

Qui puoi farti un bagno indimenticabile nella laguna, galleggiando senza fatica e ammirando alle tue spalle il vulcano Licancabur e la cordillera de la Sal. Porta un costume e un cambio perchè ti ritroverai sale ovunque. 

A dispetto di quanti ti diranno di mettere una protezione solare, evita. Prima fai il bagno e poi metti la protezione. I solari inquinano e alterano sia il colore che il microhabitat della laguna.

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Piedras Rojas
4200 m

Questo è il mio posto preferito.
L’escursione a Piedras Rojas è una delle esperienze più spettacolari da vivere nel Deserto di Atacama. Ti trovi in un paesaggio che non somiglia a niente di quello che hai visto fino a quel momento. Vedrai enormi formazioni rocciose di un rosso intenso che si perdono a vista d’occhio, per chilometri, in contrasto con il bianco delle saline e l’azzurro pastello delle lagune. Le rocce sono principalmente composte da lava solidificata e materiale vulcanico ricco di ferro che dà alle pietre il caratteristico colore rosso per via dell’ossidazione.

Milioni di anni fa, potenti eruzioni vulcaniche nell’area hanno depositato enormi quantità di lava e ceneri che nel tempo si sono consolidate in grandi blocchi rocciosi.

Dopo le eruzioni la lava si è raffreddata lentamente, permettendo la formazione di blocchi rocciosi di grandi dimensioni. Il vento ha fatto il resto della magia. Per milioni di anni i venti costanti e carichi di sabbia hanno “levigato” la superficie delle rocce, smussando gli angoli e creando le superfici lisce che si vedono oggi. 

A completare questo paesaggio che sembra dipinto, per via dei colori e delle sfumature brillanti, c’è la splendida vista delle Ande e dei molti vulcani – tra i più famosi c’è il Licancabur che arriva quasi a 6.000 metri. La natura qui ha una forza realmente brutale. La Pachamama ti si presenta davanti senza mezze misure e ti parla.

C’è un detto delle comunità andine:
“La terra non ci appartiene, apparteniamo noi alla terra. Pachamama ci nutre e ci sostiene”.

E qui senti che è proprio così. Potente, vera, senza mezze misure e immensa. Se ti perdi nel paesaggio riesci a ritrovare il tuo posto nell’ordine delle cose e questo è il regalo prezioso che mi sono portata a casa.

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Lagune altiplaniche
4300 m

I due gioielli turchesi incastonati tra le montagne, le lagune Miscanti e Miñiques vi faranno innamorare. Perfette per una gita in giornata.

Qui siamo a più di 4.000 metri di altitudine. Si arriva da una strada sterrata davvero impegnativa ma ne vale la pena: il contrasto spettacolare tra le acque turchesi, il giallo delle aride montagne che le circondano e le cime dei vulcani (spesso innevate) ti riempiranno gli occhi. Se ami gli animali qui è pieno di Vigogne che corrono sulle rive e qualche volpe andina. Il silenzio che trovi qui è quasi disturbante. L’ho già detto magico?

Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

Geyser del Tatio
4320 m

Sveglia all’alba per vedere i geyser più alti del mondo. Fa freddo anche nella stagione estiva qui, porta un maglione e un piumino leggero. D’inverno la temperatura scende anche sotto lo zero.

Osservatorio ALMA

Se c’è un posto dove le stelle brillano più che altrove, è proprio in questo deserto. Le sue elevate altitudini, l’assenza di inquinamento luminoso e le condizioni atmosferiche stabili garantiscono una visibilità straordinaria delle stelle. 

L’osservatorio ALMA, uno dei più grandi e avanzati del mondo, offre tour guidati per osservare il cielo come non l’avete mai visto. Prenota con largo anticipo, perché i posti sono limitati. 

Se non riesci a prenotare l’osservatorio, a San Pedro trovi tante agenzie che offrono escursioni notturne per osservare le stelle con un telescopio e una guida che vi racconterà le caratteristiche di quel cielo splendido.

Dicono sia il posto migliore per vedere le Perseidi di agosto o le Geminidi di dicembre.

Extra bonus curiosità

  1. Dopo la rarissima pioggia, nel deserto di Atacama potrebbe capitarti la fortuna di vedere il fenomeno detto “desierto florido”, una spettacolare fioritura rosa sul terreno arido. Io non l’ho visto. Toccherà tornarci.
  2. Questo deserto è così arido da essere perfetto per la conservazione di mummie. Alcune delle più antiche al mondo, quelle di Chinchorro, sono state trovate qui.
  3. Il Deserto di Atacama è diventato una discarica per i rifiuti della fast fashion. Si parla di circa 60mila tonnellate di abiti invenduti e scartati – di scarsa qualità e non biodegradabili – che ogni anno finiscono in enormi cumuli nella zona di Alto Hospicio. E questo rappresenta un grave problema ambientale. Se vuoi approfondire leggi questo articolo. Sembra davvero assurdo.
    Non credo che vedrai nulla di tutto ciò perchè la zona è a circa 3 ore e mezza di auto dai principali siti di cui parlavo sopra.

Letture 

Se – come me – durante i viaggi ti piace leggere romanzi che ti fanno entrare nello spirito o nella cultura dei luoghi che stai visitando, ecco 3 libri che ti consiglio:

Fata morgana d’amore di Hernán Rivera Letelier

È un romanzo d’amore ambientato nel deserto cileno in un insediamento minerario. Hernán Rivera Letelier descrive il deserto di Atacama con una profonda attenzione al realismo magico, catturando il calore, l’aridità e l’isolamento della regione.

La casa degli spiriti di Isabel Allende

Anche se non è ambientato nel deserto, questo romanzo esplora il Cile con sfumature magiche e storiche che evocano il legame con la terra e la natura del paese. Perfetto per chi vuole entrare in contatto con la cultura cilena e il senso del magico che pervade la vita quotidiana. 

Il deserto dei Tartari di Dino Buzzati

Questo classico italiano parla dell’atmosfera di isolamento, attesa e mistero che si può sperimentare in un deserto. Il senso di tempo sospeso e l’immensità vuota sono i temi che ti servono per vivere e comprendere l’esperienza del deserto. Anche se non parla in modo specifico del deserto cileno, io lo leggerei.

Se hai abbastanza spirito di adattamento, non sei un viaggiatore o una viaggiatrice teorica e cerchi un po’ di avventura, questo viaggio sarà indimenticabile.

E mi raccomando, bevi un Pisco Sour alla mia salute!

Cover Photo ©Cristina Del Re – All rights reserved

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