La ricetta degli gnocchi di patate e ricotta – senza uova e senza glutine – è il modo più semplice per tornare a sporcarsi le mani in cucina e sentirsi un po’ più felici. Un piatto che sa di tradizione, ma anche della libertà di riscriverla a modo proprio, con gusto, leggerezza e un pizzico di manualità.
Zero uova, zero glutine, zero drammi. Solo patate, ricotta e felicità.
È una ricetta facile, veloce, senza uova, senza glutine ma non senza delizia. Viviamo un momento in cui il cibo è, più che mai, linguaggio. Preparare qualcosa che possa piacere a chiunque si sieda al tavolo è un gesto di empatia e, prima ancora, di buona educazione: il cibo deve accogliere e non escludere.
Questi gnocchi di patate e ricotta senza uova e senza glutine sono perfetti per chi non può o non vuole mangiare glutine o derivati animali (le uova, in questo caso), ma anche per chi ama sperimentare e modificare le ricette tradizionali. Possono essere anche un modo intelligente di utilizzare subito delle patate lessate che avanzerebbero o della ricotta che aspetta da troppo tempo di essere consumata.
Impara l'arte e mettila da parte

Attrezzatura
- 1 spianatoia
- 1 schiacciapatate
- 1 forchetta
- 1 Coltello
- 1 pentola capiente
Ingredienti
- 600 g patate
- 150 g ricotta
- 150 g farina senza glutine
- 150 g formaggio grattugiato
- 1 cucchiaino sale
- q.b. pizzico noce moscata
Procedimento
- Metti le patate, lavate e con la buccia, in acqua fredda salata e falle cuocere. Quando sono tenere (fai la prova dello stecchino), scolale, lasciale intiepidire leggermente per non scottarti e pelale.
- Schiaccia le patate direttamente sul piano di lavoro e incorpora la ricotta con la forchetta. Incorpora anche il formaggio grattugiato e aggiungi la farina poco per volta. Lavora delicatamente. Devi ottenere un impasto malleabile e non appiccicoso, quindi regola l'aggiunta di farina ad occhio, dal momento che non si può prevedere precisamente l'umidità di patate e ricotta.
- Dividi la pasta e crea dei cilindri spessi quanto un grosso dito, poi taglia i cilindri in tocchetti regolari.
- Se non li cuoci immediatamente, mettilli su un vassoio, in frigorifero.
- Fai bollire abbondante acqua salata, tuffa gli gnocchi e, non appena risalgono in superficie, scolali con una schiumarola e condiscili al volo.
Strumenti indispensabili per fare gli gnocchi
Per prepararli ti serve poco, ma quel poco ci deve essere: uno schiacciapatate manuale in metallo, robusto e senza fronzoli (guai se usi il robot da cucina); la bilancia ci deve sempre essere, anche se bisogna avere l’occhio un po’ allenato; un piano di lavoro ampio, in legno o marmo (se non hai spazio, un tappetino di silicone, fatto apposta, potrebbe essere una soluzione intelligente; un coltello affilato, una forchetta per rigare gli gnocchi (se hai il culto degli oggetti belli e quasi inutili, anche un rigagnocchi vintage da mercatino); infine, una pentola capiente per la cottura dove l’acqua può sobbollire dolcemente, come una ninna nanna di domenica mattina.
Idee per condirli e farli sembrare sempre diversi
- Burro, salvia e scorza di limone: il classico con un twist aromatico.
- Pesto di rucola e mandorle: verde, intenso, leggermente piccante.
- Crema di zucca e nocciole: perfetta per l’autunno, con un tocco salutista.
- Pomodorini confit e basilico: dolce e mediterraneo, da servire tiepido.
- Gorgonzola e pere: per chi ama l’amore improbabile ma riuscitissimo.
Il lusso domestico della semplicità
Fare gli gnocchi è un modo per mettere la fretta ad aspettare fuori casa, fino a quando non deciderai di farla rientrare dalla porta; è un lusso domestico, morbido come la farina che si posa sulle mani. Potrebbe sembrarti quasi un mantra: mescolare, impastare, tagliare, guardare l’acqua che bolle e alla fine sederti per condividere. Che tu scelga la versione più leggera degli gnocchi senza glutine alla ricotta di pecora, i profumati gnocchi di zucca con pecorino e salvia o la ricetta tradizionale degli gnocchi di patate, l’importante è ritrovare il piacere dell’essenziale. Gli gnocchi non sono solo un piatto, sono un tempo sospeso, un ritorno all’infanzia, una promessa mantenuta, un modo per dire “ti voglio bene” con una forchettata.
