Ricette metropolitane di un professore poco ordianrio

Eggs Benedict a Manhattan

Tempo di lettura: 3 minuti

Sentivamo la necessità di un nuovo libro di cucina, uscito giusto in tempo per Natale?

Questa volta la nostra risposta è sì, perché Eggs Benedict a Manhattan  di Gian Piero Piretto  (Raffaello Cortina Editore) è molto meno un ricettario e molto più un saggio di antropologia urbana.

Gian Piero Piretto è stato docente di Cultura russa e Metodologia della cultura visuale all’Università degli Studi di Milano e ha firmato importanti studi sulla storia della cultura sovietica: in questo libricino il nostro professore “poco ordinario” racconta i viaggi che lo hanno portato in molte metropoli, senza mai rinunciare a mercati e fornelli.

Eggs Benedict a Manhattan è un itinerario cultural-gastronomico tra città – Torino, Londra, New York, Berlino, San Francisco, Parigi, Istanbul – che si sono trasformate nel corso degli ultimi cinquant’anni.

Piretto offre sguardi metropolitani su personaggi stravaganti, aneddoti di quotidianità vissuta, reminiscenze dal profumo nostalgico-ironico condite da ricette di piatti e bevande assaporati dagli anni ’70 in poi. In fondo le ricette non sono nemmeno moltissime, vista la quantità di luoghi interessanti in cui ha vissuto l’autore, ma non dimentichiamoci – anche in fase di esecuzione – che la parte più interessante è riuscire a cogliere lo spirito dei luoghi, più che cucinare un perfetto Plov Uzbeko.

Per uno spuntino goloso, sarà meglio un tuna melt nel quartiere di Castro o un’assiette de fromages francese?
E per illuminare una giornata grigia è più efficace la bagna caoda piemontese o un currywurst berlinese? Era più struggente il profumo di cannella tra le nebbie di San Francisco o quello della polvere di carbone nel cielo sopra Berlino ancora divisa dal Muro? E, alla fine di una giornata parigina, brindare con un Kir classico o Royal? Chi è di sinistra gli preferirà un Communard; chi tendesse a destra alzerà il calice con un Cardinal.

La ricetta delle eggs benedict era un must dei primi brunch che negli anni ’90 imperversavano a New York, tra i locali alla moda del West Village e di Brooklyn Heights Promenade. Per cucinarle, bisogna padroneggiare due tecniche: saper fare le uova in camicia ma soprattutto non far impazzire la salsa olandese. Niente che non possa riuscire perfettamente dopo approssimativamente un paio di tentativi.

Uova in salsa olandese come a New York

Portata Colazione
Cucina Americana
Preparazione 30 minuti
Cottura 15 minuti
Tempo totale 45 minuti
Porzioni 4 persone

Attrezzatura

  • Pentolino da 1 l
  • Schiumarola
  • Padella antiaderente o grill
  • Bagnomaria
  • Fruste elettriche

Ingredienti

Per le uova:

  • 4 uova
  • 2 cucchiai aceto bianco

Per la salsa olandese:

  • 2 tuorli
  • 1 pizzico sale
  • mezzo limone il succo
  • 2 cucchiai acqua fredda
  • 150 g burro chiarificato fuso

Per servire:

  • 4 fette di pane o scones
  • 4 fette bacon
  • 2 cucchiaini erba cipollina fresca tritata

Istruzioni

  • Per prima cosa pesa tutti gli ingredienti e metti sul fuoco un pentolino d'acqua per le uova in camicia e il bagnomaria.
  • Prepara il pane tostato e cuoci il bacon, in padella o sotto al grill, e tienili da parte al tiepido.
  • Nella ciotola del bagnomaria, monta con le fruste i tuorli con il succo di limone, l'acqua e il sale, poi comincia a versare a filo il burro chiarificato fuso. Continua a montare la salsa fino a quando vedi che è bene addensata e montata come una maionese. Tienila da parte.
  • Cuoci le uova in camicia: versa nell'acqua l'aceto bianco (e anche un pizzico di sale se vuoi) e quando l'acqua bolle, crea un vortice con un cucchiaio e fai scivolare al centro un uovo che avrai rotto su un piattino. Tieni il fuoco abbastanza basso per non far bollire violentemente l'acqua e aiutati con il cucchiaio per tenere insieme l'albume dell'uovo. dopo 3 minuti scolalo con una schiumarola e adagialo su un canovaccio.
  • Prepara un piatto riscaldato per ogni commensale; sovrapponi il pane, il bacon, l'uovo in camicia e una cucchiaiata abbondante di salsa olandese. Decora con un po' d'erba cipollina e servi subito.

Note

L’unica difficoltà di questo piatto è che bisogna avere pronto tutto insieme, perché le uova alla benedettina devono essere servite tiepide. Quindi ricorda di preparare in anticipo tutti gli strumenti e gli ingredienti pesati.
Gian Piero Piretto ha pubblicato anche Gli occhi di Stalin. La cultura visuale sovietica nell’era staliniana (2010), Quando c’era l’URSS. 70 anni di storia culturale sovietica (2018) e Vagabondare a Berlino. Itinerari eccentrici tra presente e passato (2020).

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