Economia sentimentale

Pasta al tonno per universitari stanchi e squattrinati

Tempo di lettura: 4 minuti

Piatto da studenti squattrinati, rito di passaggio collettivo, madeleine proustiana che profuma di vent’anni e libertà, la pasta al tonno è la ricetta più democratica d’Italia: minimalista, economica, emotiva. Qui ritorna in chiave gourmet, tra nostalgia e ironia, a ricordarci chi eravamo e quanto avevamo fame.

Fame chimica, tonno e IKEA di seconda mano

L’economia sentimentale della pasta al tonno la può comprendere soltanto chi frequenta l’università da fuori sede, perché non è solo un piatto di sussistenza, ma il tricolore degli stanchi e degli squattrinati, degli innamorati dell’ultimo banco e dell’ultimo appello.

Quanto a economia vera e propria, la faccenda è semplice: la pasta al tonno non costa un accidente ed è forse anche l’unica cosa che ti ritrovi in casa quando rientri alla sera – dopo aver pensato a tutt’altro durante la giornata – e vuoi disperatamente mangiare. Hai veramente fame, ti faresti fuori anche l’unica sedia IKEA di seconda mano che ti hanno lasciato i precedenti inquilini.

A quel punto, cuoci la pasta – che c’è sempre – e cerchi in dispensa una scatoletta di tonno, sperando ne sia rimasta almeno una. Magari un barattolo di quelli che ti spedisce mamma nel pacco viveri, insieme a biscotti sbriciolati, caffè buono e caciocavallo.

Se hai molta, molta fortuna, è il tonno che conserva personalmente il papà, che si sente ancora un po’ leone di Sicilia, fatto con il pesce pescato dal vicino e l’olio della zia. Perché tu, fuorisede, hai portato con te la cultura del chilometro zero familiare, ma la fame sta per farti cedere. Stai per aprire la scorta di tonno in olio di girasole della Lidl, e va bene così: la sopravvivenza è un’arte.

Quindi, cosa fai? Semplicemente: cuoci la pasta, sbricioli il tonno in una ciotola, scoli la pasta ancora un po’ umida e mescoli. Se sei bravo, ci aggiungi un pizzico di peperoncino e forse anche un goccio di limone. Forse ne è avanzato uno spicchio da un gin tonic preparato qualche sera fa con gli amici.

Altre aggiunte occasionali, estratte dal frigorifero studentesco come reliquie archeologiche: pecorino, aglio, maionese. Tutto può succedere quando il livello di fame supera il livello di dignità culinaria.

Aglio, olio, famiglia

Ciò non esclude, ovviamente, che tu sia perfettamente in grado di cucinare qualcosa di più strutturato. Magari vieni da una famiglia che qualcosa ti ha insegnato. Però, suvvia, hai pur sempre vent’anni, e col cavolo che vuoi perdere tempo a fare la spesa. Meglio uscire a farsi una birra.

Questa è la pasta che ti fai anche alle due del mattino, quella che salva le serate lunghe e le conversazioni filosofiche sui divani sfondati.

Se sei bravo – bravo davvero – la pasta al tonno la condividi con i compagni d’appartamentoe va a finire che, per non sembrare una bestia, potresti persino cominciare con una base in padella di aglio, olio e peperoncino, poi sbriciolare il tonno e saltare la pasta.Ormai tutte le trasmissioni televisive ti hanno insegnato come si fa e che cos’è la pasta risottata. Comunque, alla fine, una bella spolverata di prezzemolo surgelato non ci sta male, se ne hai un po’ in freezer. Magari i vecchi coinquilini hanno lasciato anche quello, come eredità spirituale.

Non eravamo adulti gourmet

Abbiamo detto, fin da principio, che questa ricetta è anche sentimentale, non soltanto economica. Te ne ricordi molti anni dopo, a tradimento, dopo che per tantissimo tempo non hai avuto più intenzione di cucinarla. Pensavi di averla cancellata dal tuo ricettario mentale, sostituita da riso venere e burrata, avocado toast e vino naturale.

Poi improvvisamente, eccola lì che ti si ripresenta con una nuova coscienza, con lo spirito della maturità. Gli anni sono passati e ormai riesci a trasformarla in uno spaghetto romantico, cotto alla perfezione, impregnato del ricordo di chi eri.

Vuoi condividerla, la tua pasta al tonno amarcord, ma metti in conto che alla tua frase “questa pasta l’ho imparata da fuorisede”, potresti sentirti rispondere: “Ma che vuol dire?”. Ecco, in quel momento avrai la certezza che il tuo partner non ha fatto l’università o è restato al calduccio a casa dalla mamma. Regolati di conseguenza: è una differenza culturale importante.

Negli anni la ricetta resta, ma cambia il modo di farla. Non sei più lo studente disperato, squattrinato, stanchissimo e con le occhiaie da discoteca fino alle cinque del mattino. Non hai più la necessità di comprare pasta di primo prezzo o tonno annegato in olio di provenienza sospetta (e che forse ha persino ucciso un delfino).

Ora hai spaghettoni trafilati al bronzo che cuociono in 15 minuti, ventresca certificata in olio evo e peperoncino calabrese DOP, però gli sforzi per cucinare si triplicano. Hai imparato a impiattare a nido e a usare piatti in gres, ma per farla diventare così buona come quando la mangiavi con l’enorme fame dei vent’anni, devi perfezionare molto la ricetta perché altrimenti, quel gusto là, non lo recuperi.

Perché il segreto non era nel tonno, né nella pasta ma nella fame, nella compagnia, nel sentirti a metà strada tra la libertà e la disperazione. Era l’odore dell’indipendenza, il sapore dei primi errori, la prova provata che l’amore e la fame si cucinano sempre con quello che c’è.

Pentola, ciotola, forchetta

Portata Primi
Cucina Italiana
Tempo di preparazione 3 minuti
Tempo di cottura 12 minuti
Porzioni 1 persona

Attrezzatura

  • 1 Pentola
  • 1 mestolo o pinza raccogli spaghetti
  • 1 ciotola
  • 1 forchetta

Ingredienti

  • 120 g spaghetti
  • q.b. sale grosso
  • q.b. pepe nero
  • 1 scatoletta tonno sott'olio
  • 1 schizzo succo di limone
  • 1 spicchio aglio (opzionale)
  • 1 peperoncino tritato (opzionale)
  • 1 cucchiaino prezzemolo tritato (opzionale)
  • 1 cucchiaio maionese (opzionale)

Procedimento

  • Porta a ebollizione l'acqua nella pentola e aggiungi sale quanto basta, come ti ha insegnato la mamma.
  • Apri la scatoletta di tonno, sgocciola un po' d'olio, rovesciala tutta nella ciotola e rompi legegrmente il tonno con la forchetta. Condisci con il succo di limone.
  • Scola gli spaghetti con la pinza o lasciali abbastanza umidi se usi lo scolapasta. Versali nella ciotola e mescla energicamente. Aggiungi pepe a piacere.
  • Afferra la forchetta e affondala negli spaghetti al tonno.

Note

Tutti gli ingredienti opzionali vanno utilizzati a sentimento e seguendo i consigli dati nel testo introduttivo, che precede la ricetta.

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