Il talento, lo stilista

Walter Albini il padre del prêt-à-porter milanese

Tempo di lettura: 5 minuti

Fondazione Museo del Tessuto di Prato presenta Walter Albini. Il talento, lo stilista, una grande mostra che attraverso più di 400 oggetti, molti dei quali inediti,tra disegni, fotografie, bijou, tessuti e abiti, racconta oltre un ventennio di produzione di un pioniere assoluto del Made in Italy, stilista, padre nobile del prêt-à-porter e del total look. Fino al 22 settembre 2024.

Alla scoperta di uno dei protagonisti della moda italiana

Walter Albini. Il talento, lo stilista offre una rilettura di tutto il percorso professionale di un protagonista della moda italiana tra la fine degli anni Sessanta e i primi anni Ottanta, nata da un lungo lavoro di ricerca condotto dalle curatrici – Daniela Degl’Innocenti ed Enrica Morini – allo scopo di delineare un ritratto dello stilista, per molti quasi sconosciuto.

Per la prima volta la mostra affianca a materiali grafici – disegni, bozzetti, schizzi, fotografie, riviste di moda e documenti d’archivio – moltissimi abiti, accessori e tessuti spesso inediti e mai esposti, permettendo così di ricostruire l’intera storia creativa di Albini, dalle prime esperienze come illustratore e disegnatore di moda alle ultime collezioni degli anni Ottanta.

La collezione Walter Albini

Punto di partenza per la realizzazione del progetto è stata la Collezione Walter Albini del Museo del Tessuto, acquisita grazie a una cospicua donazione di Paolo Rinaldi, collaboratore di Albini, pervenuta tra il 2014 e il 2016: un patrimonio che comprende oltre 1.700 oggetti tra bijou, bozzetti, disegni, fotografie, documenti, libri, abiti e tessuti appartenuti allo stilista, che documentano gli interessi, la creatività e la grande capacità progettuale dello stilista. Inoltre, è stata fondamentale la collaborazione con l’Archivio storico Camera Nazionale della Moda Italiana conservato presso l’Università Bocconi di Milano.

Una mostra imponente

La mostra si snoda in tutti gli spazi del museo su una superficie di oltre 1.000 metri quadrati e, parallelamente alla carriera da stilista, approfondisce anche altri aspetti dell’estro creativo di Albini, come la passione per il teatro, per il cinema e per il design di interni.

Nella sala delle collezioni storiche al piano terra sono ripercorsi gli anni della formazione, dagli esordi come disegnatore per riviste di settore alle collezioni unitarie, passando per le collaborazioni con Baldini, Krizia, Billy Ballo, Cadette, Paola Signorini, Princess Luciana, Glans, Annaspina, Cole of California, Ideacomo, Montedoro, Diamant’s, Misterfox, Sportfox, Basile, Callaghan, Escargot (dal 1959 al 1972).

Via via, vengono presentate le creazioni presentate tra il 1973 e il 1974, e gli anni da 1975 al 1983 con l’Alta Moda.

La bio di un creativo straordinario

Nato il 9 marzo 1941 a Busto Arsizio, mostrò fin da bambino una spiccata propensione per il disegno di abiti. Nel 1956, dopo un anno di ginnasio, riuscì a farsi iscrivere all’appena fondato Istituto Statale d’Arte per il Disegno di Moda e del Costume di Torino, unico ragazzo in una scuola femminile. Il progetto di completare la sua formazione a Parigi si realizzò in modo discontinuo negli anni successivi.

Nel 1960 iniziò a collaborare con Silvana Bernasconi come disegnatore e illustratore per Mamme e Bimbi, Vanità e il Corriere Lombardo. Grazie alla giornalista, ebbe la possibilità di assistere alle sfilate di Firenze e Parigi.

Nel 1962 realizzò la prima collaborazione con Gianni Baldini, proprietario di una boutique a Santa Margherita Ligure ma nel 1963, a Parigi incontrò Mariuccia Mandelli con cui collaborò fino al 1967 (ultima collezione KriziaMaglia primavera/estate 1968).

Una stagione da free lance

Dal 1966, cominciò una frenetica stagione di sperimentazione e collaborazioni: in qualità di stilista free lance, Albini progettò linee di prêt-à-porter per boutique e ditte di confezioni come Billy Ballo, Cadette, Trell, Montedoro, Paola Signorini, Princess Luciana, Glans, Annaspina, Cole of California, Charade ma anche la Rinascente. Solo in qualche caso il suo ruolo fu comunicato nell’etichetta dei capi.

Nella primavera del 1969, disegnò, con Miguel Cruz, Karl Lagerfeld e Alberto Lattuada, i modelli della sfilata organizzata da IdeaComo per presentare le tendenze dell’estate 1970. Nello stesso anno, insieme a Luciano Papini, fondò Misterfox, un marchio specializzato nella confezione di abiti che sfilò a Firenze e a Capri.

Le prime società

Il 27 aprile 1971, con la società di distribuzione FTM, Albini si presentò a Milano con un progetto ambizioso: una collezione interamente disegnata da lui, ma prodotta da cinque diverse aziende, ciascuna competente in un settore. Con Misterfox, Basile, Callaghan, Escargot e Diamant’s (poi sostituita da Sportfox) fece tre collezioni (autunno/inverno 1971-72, primavera/estate 1972 e autunno/inverno 1972-73) in cui lanciò definitivamente il gusto revival.

Interrotta la collaborazione con FTM, Albini e Papini affiancarono a Misterfox, che continuò a sfilare a Milano, una prima linea denominata WA (le iniziali dello stilista). Le tre collezioni della WA furono presentate a Londra (primavera/estate 1973), Venezia (autunno/inverno 1973-74) e Roma (primavera/estate 1974).

Chiusa la società con Papini, Albini riprese l’attività di stilista free lance, progettando dal 1974 al 1977 per il marchio Trell, con cui concluse la fase revival per sperimentare una nuova moda femminile d’ispirazione etnica. Contemporaneamente diede vita, fino al 1976, a una linea maschile con marchio Walter Albini uomo, prodotta da Basile e distribuita da FTM, e collaborò con Helyett e Lorenbetty.

Una nuova fase

Nel 1978 si ripresentò sulle passerelle milanesi con la griffe Walter Albini. Lanerossi, tra il 1979 e il 1980, produsse la linea Walter Albini e la Arlanda styled by Walter Albini , mentre alcune delle ultime collezioni firmate personalmente furono, probabilmente, prodotte dalla Pep Rose di Borgomanero. Dal 1980, lo stilista tornò alla maglieria disegnando per la biellese Lane Grawitz le collezioni che a Pitti filati presentavano le novità nel campo dei filati e le previsioni delle tendenze dell’anno successivo. Walter Albini morì il 31 maggio 1983, a soli 42 anni, a Milano.

Info Utili

Walter Albini. Il talento, lo stilista

Museo del Tessuto – Via Puccetti n. 3, Prato

23 marzo – 22 settembre 2024

Orario di visita

Da martedì a giovedì: 10.00-15.00. Venerdì e sabato: 10.00-19.00. Domenica: 15.00-19.00. Lunedì chiuso.

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