Questa è la storia di un Re. Anzi, non un Re qualsiasi, ma il più grande di tutti i Re, il Signore dei Signori. Un Re che però non esiste, non è mai esistito. Ma così reale che ad un certo punto tutti credettero esistesse davvero, inclusi i Papi e gli Imperatori.
Già nel 1122 circolava voce che il “Patriarca delle Indie” avesse fatto visita al papa, Callisto II, parlandogli della sua città, un posto paradisiaco dove vivevano solo fedeli cristiani. In effetti quell’anno un “arcivescovo dell’India” – come riporta una lettera di Odone, abate di Saint-Remy di Reims – era venuto in visita a Roma, parlando con esagerazioni dell’opulenza e dei tesori dei paesi in cui si trova il corpo di san Tommaso. La speranza di un remoto e fantastico regno cristiano in Oriente aveva così lasciato spazio ai racconti che concorsero a formare la leggenda del “Prete Gianni”.

La prima volta che troviamo il suo nome in un’attestazione scritta risale al 1145, a quando Ugo di Gabala, un vescovo siriano, affermò che un “certo Gianni”, re e prete insieme, proveniente “da oltre la Persia e l’Armenia, in estremo Oriente” e discendente dei re magi, aveva deciso di venire in aiuto alla Chiesa di Gerusalemme e aveva vinto i medi e i persiani, impadronendosi delle terre al di qua del Tigri. Probabilmente Ugo di Gabala fa riferimento alla sconfitta del sultano selgiuchide, Sanjar, compiuta in realtà della tribù mongola dei Karakitai nel 1141.
Tutto però diventa di colpo “reale” con una lettera. Siamo nel 1165, a Bisanzio regna Manuele Primo Comneno, in Europa il Papa è Alessandro III, quello degli antipapi, quello che fece inginocchiare davanti a sé nientemeno che Federico Barbarossa.
In questa puntata andremo alla scoperta di un regno di meraviglie, di una storia che attraverso i secoli raccolse speranze, sogni, fantasie, misteri, intorno ad un regno che, come tanti altri luoghi, entrò a far parte dell’immaginario collettivo senza che nessuno lo avesse mai visto, passando dalla realtà alla leggenda, e poi a quel mondo di esseri e fenomeni fantastici che alimenterà la narrativa esotica di centinaia di scrittori in ogni tempo.