Parte dell’archivio di Marco Coretti, couturier italiano tra i più talentuosi degli ultimi decenni, farà parte della collezione permanente del prestigioso Kyoto Costume Institute.
Il mondo della moda ha sempre avuto la capacità di stupire e affascinare, e oggi, un importante capitolo di questa storia si scrive grazie a Marco Coretti, un couturier italiano che ha saputo coniugare arte e sartorialità in creazioni indimenticabili. Recentemente, Coretti ha annunciato con entusiasmo che una selezione della sua straordinaria opera entrerà a far parte del prestigioso Kyoto Costume Institute, una delle istituzioni più rispettate al mondo nel campo della moda. Questo traguardo segna non solo un riconoscimento per il designer, ma anche un omaggio alla tradizione sartoriale italiana che continua a brillare sulla scena internazionale.
Kyoto Costume Institute, un punto di riferimento internazionale
Fondato nel 1978, il Kyoto Costume Institute ha come missione la conservazione, la divulgazione e lo studio delle espressioni più significative della moda occidentale. Con un archivio che conta oltre 13.000 pezzi, tra cui abiti e accessori, e 20.000 documenti storici, l’istituto giapponese rappresenta una delle più ricche collezioni al mondo. Le sue esposizioni includono opere di grandi nomi come Coco Chanel, Christian Dior e Louis Vuitton. Particolarmente affascinante è la sezione dedicata a Comme des Garçons, che ospita 1.000 capi della celebre maison giapponese, riflettendo l’impatto che la moda ha avuto sulla cultura contemporanea.
Il Kyoto Costume Institute non è solo un luogo di conservazione; è anche un centro di ricerca che si dedica allo studio delle evoluzioni nel design e nella moda, rendendolo un punto di riferimento per accademici, studenti e appassionati. L’inserimento delle opere di Marco Coretti in questo contesto prestigioso sottolinea l’importanza delle sue creazioni nel panorama della moda contemporanea.
“Sono veramente ammirato per il costante lavoro di ricerca e di conservazione del Kyoto Costume Istitute, che divulga la moda ai giovani facendoli avvicinare ad essa in maniera anche tangibile, permettendo loro di studiarla da vicino nella sua completezza. – ha dichiarato Marco Coretti – Per me è veramente un grande onore entrare nel loro archivio con le mie creazioni, e spero in questo modo di poter dare il mio contributo alla formazione delle prossime generazioni di couturier e designer di moda. “
Marco Coretti, un percorso creativo che porta all’Alta Moda
Marco Coretti nasce in Italia, in un contesto che stimola la sua creatività fin da giovane. La sua formazione è caratterizzata da studi d’arte design e moda, unita a conoscenza delle tecniche sartoriali tradizionali, approfondita negli ambienti della haute couture parigina. Negli anni, Coretti ha sviluppato uno stile distintivo che fonde l’arte contemporanea con il savoir-faire italiano. Le sue collezioni sono state presentate in importanti fashion week e hanno attirato l’attenzione di critici e appassionati di moda in tutto il mondo.
Coretti è noto per la sua abilità nell’uso del colore e per le scelte audaci dei materiali, spesso ispirate da opere d’arte e dalla cultura pop. Le sue creazioni sono caratterizzate da silhouette innovative e dettagli sartoriali impeccabili, che riflettono la sua profonda conoscenza della tradizione e la sua inclinazione verso il moderno.
Le Collezioni Iconiche di Marco Coretti
L’ingresso di Marco Coretti al Kyoto Costume Institute avviene con una selezione di trenta outfit provenienti da diverse collezioni, ognuna con una storia e una ispirazione unica. Tra questi, spiccano:
- La Collezione Ispirata a Capogrossi (2003) Questa collezione, presentata al Museo d’Arte Contemporanea di Roma, si ispira al lavoro del celebre artista italiano Giuseppe Capogrossi, noto per le sue opere astratte e il suo uso innovativo del colore. Coretti traduce visivamente l’arte di Capogrossi in tessuti e forme, creando abiti che non solo raccontano una storia, ma invitano anche a una riflessione sulla fusione tra arte e moda.
- Tahiti Tattoos (2002) Ispirata al libro di Giampaolo Barbieri, questa collezione esplora il tema del corpo come tela, utilizzando motivi che richiamano i tatuaggi polinesiani. La combinazione di colori vivaci e linee sinuose rende questi capi unici e rappresentativi della cultura esotica che li ha ispirati. Coretti utilizza tessuti leggeri e fluidi per dare vita a silhouette che si muovono con grazia.
- White Collection (2000) Caratterizzata dall’uso del colore Pantone registrato, questa collezione rappresenta un punto di svolta nella carriera di Coretti. Il bianco diventa un simbolo di purezza e di semplicità, ma anche di complessità nella sua interpretazione sartoriale. Gli abiti della White Collection si distinguono per le loro forme architettoniche e l’uso di materiali pregiati, rendendoli perfetti per ogni occasione.
Il legame con le celebrities
Le creazioni di Marco Coretti hanno catturato l’attenzione di molte celebrità internazionali. Tra i volti noti che hanno indossato i suoi abiti ci sono Grace Jones, Vanessa Redgrave, Béatrice Dalle, quest’ultima ricordata anche per aver distrutto i- n un finale di sfilata – un abito nero di Coretti dal valore considerevole.
Un riconoscimento che va oltre la moda
L’inclusione di Marco Coretti al Kyoto Costume Institute è un riconoscimento non solo delle sue capacità come designer, ma anche della sua capacità di comunicare attraverso la moda. Ogni collezione racconta una storia e invita a una riflessione su temi sociali, culturali e artistici. In un mondo in cui la moda è spesso ridotta a pura estetica, Coretti riesce a mantenere vivo il legame tra arte e vita quotidiana.Infatti, la sua filosofia si basa sulla convinzione che la moda debba essere un mezzo di espressione personale e culturale. Crede fermamente nel potere della narrazione attraverso il design e nel modo in cui i capi possono influenzare l’identità e l’autocoscienza di chi li indossa. La sua attenzione ai dettagli e l’impegno nella qualità dei materiali utilizzati rendono ogni pezzo un’opera d’arte in sé. Per Coretti, la moda è un linguaggio che trascende le barriere e unisce le persone in un dialogo continuo.
Ispirazione per le generazioni di futuri designer
Con il suo ingresso nel Kyoto Costume Institute, Marco Coretti non solo arricchisce l’archivio di un’importante istituzione, ma contribuisce anche a ridefinire la narrativa della moda contemporanea. La sua visione innovativa e il suo approccio artistico alla sartorialità ispirano nuove generazioni di designer e appassionati di moda.
In un periodo in cui la sostenibilità e l’etica nel settore della moda sono più importanti che mai, Coretti rappresenta un esempio di come si possa unire bellezza e responsabilità. La sua capacità di raccontare storie attraverso i suoi abiti invita a riflettere su ciò che indossiamo e su come le nostre scelte possano influenzare il mondo intorno a noi. Con un occhio attento al passato e uno spirito aperto verso il futuro, Coretti è pronto a lasciare un’impronta indelebile nella storia della moda. La sua presenza nel Kyoto Costume Institute non è solo un traguardo personale, ma un tributo all’eccellenza del design italiano e alla sua capacità di ispirare e connettere culture diverse.
About Marco Coretti: Stilista per vocazione e couturier per attitudine, dopo gli studi artistici svolti a Parigi torna in Italia. Nel 1999 lancia il proprio marchio in alta moda e viene subito consacrato come il nuovo couturier dello stile new-chic. Da allora, annovera al suo attivo molte collaborazioni, tra cui la direzione artistica per il rilancio del brand Sorelle Fontana. Ad oggi continua la sua opera di couturier lavorando per il teatro, il cinema e con clienti privati provenienti da tutto il mondo.
About KCI: Il Kyoto Costume Istitute è una delle più prestigiose e importanti istituzioni di moda del Giappone e del Mondo. Nato nel 1978 per volere del fondatore e curatore Koichi Tsukamoto, svolge con successo attività di archiviazione, conservazione e ricerca sulla moda occidentale, che viene studiata non solo dal punto di vista stilistico, ma anche come fenomeno sociale e culturale. Inoltre, il KCI organizza mostre prestigiose, cura pubblicazioni e svolge attività di formazione e ricerca.