Dalla prima opera pubblica italiana di Tracey Emin al viaggio sonoro di Patti Smith alle OGR, passando per tennis luminosi, sciami glitterati e neon che arrivano da Milano, Lione e dalla Lituania. L’edizione 2025 di Luci d’Artista trasforma Torino in un museo a cielo aperto fino all’11 gennaio 2026.
Torino, accendi la luce
Fino all’11 gennaio 2026, Torino fa quello che le riesce meglio, brillare quando fa buio presto. La ventottesima edizione di Luci d’Artista torna più espansa, internazionale e spettacolare, con 33 installazioni luminose, cinque delle quali completamente nuove.
Il tutto sotto la curatela di Antonio Grulli e con un ecosistema di partner che comprendono musei, fondazioni, regione, istituti culturali internazionali e le Nitto ATP Finals. Quest’anno brilla anche il tennis.
Le nuove luci che devi vedere prima che finiscano su ogni reel di Torino.
Tracey Emin, Sex and Solitude
_Giardini Reali bassi, nuova opera
Per la prima volta in Italia, l’artista britannica porta in uno spazio pubblico un neon con la sua inconfondibile calligrafia. È una confessione luminosa, poetica e dolorosa: due parole che pulsano e sembrano parlare direttamente a chi guarda.

Soundwalk Collective + Patti Smith + Philip Glass, Mummer Love
_OGR Torino, nuova opera
Se esistesse una categoria “installazione perfetta per perdersi”, sarebbe questa. Registrazioni sul campo dall’Etiopia, canti sufi, piano minimale di Philip Glass e la voce di Patti Smith che recita Rimbaud. Un’esperienza immersiva che trasforma il cortile delle OGR in una camera di risonanza emotiva.

Chiara Camoni, Swarms (Sciami)
_Grattacielo Regione Piemonte, 43° piano, nuova opera
La cima del grattacielo diventa una discoteca per insetti immaginari: sfere a specchi, luci mobili, colori che danzano “a una musica che non si sente”. Un’apparizione sospesa, visibile per chilometri. Probabile causa di futuri tamponamenti per distrazione.

Riccardo Previdi, Bouncing the Ball
_Piazza San Carlo, nuova opera
Il tennis incontra l’arte pubblica. Una pallina luminosa che rimbalza, si deforma, si ricompone. Un frammento di tempo congelato, dedicato al momento che precede il servizio. Pensato in dialogo con le chiese gemelle della piazza con un effetto quasi cinematografico.

Gintaras Didžiapetris, Untitled
_Museo Regionale di Scienze Naturali, nuova opera
Un neon enigmatico arrivato grazie al Lithuanian Culture Institute. Due forme astratte, bioluminescenti, che sembrano emergere dagli abissi o dal fondo della coscienza. Didžiapetris non dà spiegazioni e ci piace così.

Costellazione & Luminarie, Torino incontra il resto del mondo
Le collaborazioni di Luci d’Artista escono ufficialmente dai confini piemontesi.
Tra le tappe extra-Torino della sezione Costellazione:
- opere alla Triennale di Milano a firma di Marcello Maloberti;
- una luce di Maurizio Nannucci in mostra nel circuito DUET al macLYON di Lione.
Intanto in città si accendono anche le Luminarie, iniziative luminose nate “dal basso”, tra mercati, parrocchie, teatri, quartieri creativi e nuovi poli come ToDream. Perfette per chi ama la Torino autentica e un po’ pop.
Perché andarci
Perché Torino, grazie a Luci d’Artista, diventa un museo diffuso che sfuma tra arte pubblica, performance urbana, meraviglia, poesia e un pizzico di magia tecnologica.
E soprattutto non capita tutti i giorni di vedere Patti Smith illuminare la notte.

Cover foto: Tracey Emin / Courtesy FACRT / Photo Andrea Guermani