Paradossi artistici

Un nuovo museo per Milano nell’headquarter di BFF Bank

Tempo di lettura: 3 minuti

Se pensavi che Milano avesse già tutto — il risotto giallo sui Navigli, le sfilate e i rooftop con piscina — ecco una novità che ti farà rivedere il tuo itinerario culturale: BFF Gallery, un nuovo spazio che ti aspetta in viale Lodovico Scarampo 15, nell’area Portello. È un museo trasparente e sotterraneo che si trova all’interno della nuovissima Casa BFF, headquarter super sostenibile di BFF Banking Group, firmato dallo studio OBR – Open Building Research.

La sostenibilità si fa anche con l’arte

Casa BFF è un manifesto architettonico di sostenibilità urbana e sociale. Con i suoi 15.000 mq di superficie, 40 metri di altezza e un “Flying Carpet” di pannelli fotovoltaici da 2.300 mq sul tetto (sì, il tetto vola), produce quasi tutta l’energia che consuma.

Il museo si sviluppa su circa 450 mq, in parte interrati, così le opere sono protette dalla luce diretta ma visibili da fuori grazie alla trasparenza dell’edificio. Nel piazzale antistante, ti accolgono alcune sculture di Giò Pomodoro (Grande Radiale Tondo, 1968) e Gianfranco Pardi (Sheet, 2002 e Danza, 2004).

Baj + Milton, il “Paradiso perduto” come non lo hai mai visto

Per l’inaugurazione della BFF Gallery, si parte con “Paradiso perduto. I paradossi della libertà”, una mostra che mette insieme Enrico Baj e John Milton, in un dialogo affascinante tra un artista contemporaneo visionario e il grande e prolifico poeta del Seicento.

Cosa vedrai? Per prima cosa, la colossale Apocalisse, un grande montaggio combinatorio, un puzzle di sagome in legno, pittura e collage che ti avvolge al piano terra. Immaginate da Baj come un work in progress, queste opere intrecciano l’utilizzo sapiente di pittura e collage, attraversano in maniera trasversale lo spazio e incontrano gli eterni protagonisti del bene e del male, i serpenti, gli arcangeli e l’uomo.

Al piano inferiore di BFF Gallery la mostra prosegue presentando le quaranta acqueforti di Enrico Baj ispirate al Paradiso perduto di Milton (1667) prodotte dalla Stamperia d’Arte di Giorgio Upiglio e pubblicate nel 1987 come libro d’artista dall’editore Gaetano Mastrogiacomo.

Nel 1986 Baj, su invito di Roberto Sanesi, poliedrico intellettuale con cui amava lavorare, inizia un ciclo di incisioni, un’interpretazione visiva di alcuni versi scelti e tradotti in italiano da Roberto Sanesi per una nuova edizione del Paradiso perduto.


Enrico Baj mentre lavora all’Apocalisse a Vergiate, 1978. Courtesy Archivio Enrico Baj, Vergiate.

I paradossi della libertà, una mostra per chi ha letto Sartre, ma anche chi guarda Drag Race

La mostra, curata da Maria Alicata e Giovanni Carrada, è divisa in otto sezioni che esplorano temi come il libero arbitrio, il male, la tentazione, la ribellione e il riscatto. Non c’è bisogno di avere letto Paradise Lost in lingua originale per emozionarti: le incisioni di Baj parlano una lingua che mischia ironia, inquietudine e un certo gusto per l’assurdo, che potrebbe tranquillamente piacere anche a chi adora Black Mirror o ascolta podcast true crime mentre fa yoga. Conclude il percorso espositivo un video dedicato alla fortuna visiva del Paradiso perduto dal Settecento ad oggi.

BFF Gallery

Una mostra che pensa anche ai piccoli

Se stai cercando un’attività da weekend per portare anche i nupotini (o il bambino interiore che vive in te), sappi che c’è un percorso ridotto pensato per i più piccoli. Non è un parco giochi, ma neanche un’ora e mezza di “non toccare nulla”.

E poi c’è una Library super contemporanea dove puoi sfogliare riviste di cultura, design e arte, se vuoi aggiornarti sulle tendenze culturali 2025.

Un museo che guarda al futuro senza dimenticare il passato

Con una collezione che parte dagli anni Ottanta e comprende pezzi di Fontana, Adami, Angeli, Burri, Schifano, Tadini (solo per citarne alcuni), BFF Gallery si candida a essere una nuova casa per l’arte italiana moderna e contemporanea. Ma non solo: è anche uno spazio che dialoga con la città, aperto, vivo, accessibile.

Non è il classico museo che chiude alle 17 e non ti fa provare quel sottile senso di colpa perché “non capisci l’arte contemporanea”. Qui puoi semplicemente entrare, guardare, pensare e magari uscirne con più domande di quante ne avessi all’inizio. Ma anche con qualche bella foto e una voglia nuova di leggere Milton (o almeno Wikipedia).

Casa BFF. Credits OBR, 2023

Info utili

BFF Gallery

Baj + Milton “Paradiso perduto”
I paradossi della libertà

3 aprile – 17 ottobre 2025

viale Lodovico Scarampo 15, Milano

lunedì – venerdì ore 10:30 /18:00

Ingresso gratuito con registrazione

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