Diciamoci la verità, cosa te ne fai di tutti questi like?
In un momento in cui il mondo sembra perdere la dimensione umana – e anche un po’ la speranza – non sarebbe meglio qualcosa, per una volta, con un po’ di valore?
Su Wishew si esaudiscono desideri. Il primo social network filantropico al mondo arriva a luglio in Europa e promette di trasformare l’altruismo in una nuova forma di connessione digitale.
Wishew arriva in Europa, addio ego
Ecco l’occasione per smettere con i social che ci vogliono virali, filtratə e perfettə. Wishew, manda all’aria l’ego digitale e mette al centro l’altruismo.
Ciaone like, benvenuto dono. Il principio è semplice ma rivoluzionario. Su Wishew non si posta per apparire, ma per raccontare un desiderio. E sperare che qualcuno lo esaudisca.
Nato nel 2022 da tre imprenditori italiani – Giacomo Vose, Antonino Risicato e Vincenzo De Caro – Wishew ha già conquistato USA, UK, Canada e Australia e ora è pronto a sbarcare in Europa. A sostenerlo, tra gli altri, Leonardo Maria Del Vecchio, Chief Strategy Officer di EssilorLuxottica, che ha scelto di sostenere Wishew intuendone il potenziale umano, culturale e industriale, e Mr. Thank You, imprenditore e filantropo con quasi 50 milioni di follower su Instagram. Per capirci, se Instagram è una passerella, Wishew è una piazza. Dove ci si guarda negli occhi e ci si aiuta davvero.

Come funziona Wishew
Finalmente un social dove sognare a voce alta non ti fa sembrare stravagante, ma umanə. Chiunque può iscriversi e raccontare il proprio desiderio – dal viaggio in Giappone alla bicicletta nuova, passando per sogni più profondi – in un breve video sincero, senza filtri bellezza né pose da influ. E dall’altra parte dello schermo, c’è chi può decidere di esaudirlo: non serve avere milioni da distribuire, spesso bastano un oggetto, una dritta o un po’ del proprio tempo. È anche un angolo di internet dove, oltre a donare o ricevere, si trova ispirazione grazie a storie vere, desideri imperfetti e umanissimi che uniscono persone con la stessa semplice ambizione, quella di essere un po’ più felici. In fondo, chi non ha almeno un sogno nel cassetto?
- Ti registri.
- Scrivi il tuo desiderio sotto forma di post (con video, foto, testo).
- La community lo vede e può commentare, condividerlo o — se vuole — esaudirlo.
- Chi realizza il desiderio può farlo in modo anonimo o visibile.
Puoi anche usare filtri per cercare desideri che ti colpiscono, che puoi realizzare nella tua zona o secondo le tue possibilità.
Sì ma la piattaforma cosa ci guadagna?
Si finanzia trattenendo il 10% sulle donazioni, che serve per mantenere l’infrastruttura e garantire sicurezza e innovazione continua. In cambio, propone un algoritmo che non premia l’apparenza ma la risonanza umana. C’è anche la possibilità di sponsorizzare i desideri per renderli più visibili, ma in modo etico, senza effetti speciali.
Un’economia circolare e trasparente dove ogni attore contribuisce alla crescita collettiva, senza mai compromettere l’autenticità dell’esperienza, a metà strada tra il crowdfunding e i social media.
Questa dinamica ibrida – tra gesto solidale e strategia digitale – sta già creando una nuova categoria di interazione: l’impact social, dove ogni contenuto può trasformarsi in valore concreto.
“Crediamo che Wishew getti le basi per una nuova economia fatta di emozioni, impatto e presenza”, dice il COO Vincenzo De Caro. E forse, finalmente, anche noi possiamo tornare a credere che i social servano per avvicinare.
La nuova cultura del dono
Gli utenti tipo? Chi ha un sogno da condividere e chi ha voglia di fare la differenza. Ma non solo: su Wishew si possono anche postare pensieri, visioni e progetti personali. Tutto va a costruire un feed di ispirazione collettiva che ribalta le logiche dell’autopromozione.
Wishew vuole essere una community che ascolta, dove anche i brand possono avere un ruolo attivo con progetti di Corporate Social Responsibility (iniziative con cui un’azienda si impegna attivamente per generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente, oltre a perseguire il profitto) e advertising valoriale. Si parla di impact social, ovvero contenuti che diventano azioni concrete. Una sorta di crowdfunding emozionale, guidato dalla reciprocità.
“I social network hanno modificato il nostro modo di connetterci, ma troppo spesso ci lasciano più distanti, più soli. Wishew nasce proprio per questo: per invertire la rotta e riportare l’umanità al centro dell’esperienza digitale” dice il CEO Giacomo Vose.
Antonino Risicato, CMO di Wishew, spiega la filosofia che è alla base del primo social network filantropico al mondo: “Abbiamo immaginato un luogo dove i social non chiedono di performare, ma di essere. Dove ciò che viene condiviso ispira e non divide. È da lì che nasce il progetto”.
Il nuovo social è attualmente attivo in USA, UK, Canada e Australia, con oltre 5 miliardi di utenti digitali attivi e una donazione media di 96 dollari per utente. L’intento di far convergere generosità, contenuto e community ci porta a un livello successivo del concetto social, rimettendo le persone al centro. Non ci resta che aspettare luglio e nel frattempo iniziare a scrivere la nostra wishlist. Non abbiamo più scuse per non realizzare i nostri sogni. 😉