A due passi da Torino, 672 metri più in su, Superga è molto più di una gita fuori porta. Tra leggende, trenini vintage e paesaggi strepitosi, questa collina torinese è un concentrato bellezza.
La basilica maestosa
Iniziamo dalla fine: Superga è famosa (purtroppo) per la tragedia aerea del 4 maggio 1949, in cui perse la vita tutta la squadra del Grande Torino, i giornalisti e i membri dell’equipaggio.
Ma attorno alla basilica – imponente, barocca, severa – si narra che nel 1706, durante l’assedio franco-spagnolo di Torino, il Duca Vittorio Amedeo II e il Principe Eugenio di Savoia salirono sul colle di Superga per osservare il campo di battaglia. Il Duca si inginocchiò davanti a una statua della Madonna delle Grazie e fece un voto: in caso di vittoria avrebbe fatto costruire una grande chiesa in quel luogo. Dopo la vittoria, mantenne la promessa e commissionò la Basilica all’architetto Filippo Juvarra.
La basilica mescola eleganza piemontese e monumentalità romana. Un cupola maestosa, colonne corinzie, dettagli dorati e una scalinata da regina del gotico romantico. Vale la salita anche solo per girarle intorno e sentirsi dentro un quadro di Canaletto, con vento tra i capelli e cielo drammatico. Se vuoi studiarti tutta la storia della basilica è raccontata benissimo su Wikipedia. Te lo consiglio perché è molto interessante.
Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Sciarpe in omaggio al Grande Torino / Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re Basilica di Superga / Ph: Cristina Del Re
Il trenino vintage (che fa un po’ Twin Peaks)
Per arrivare a Superga in perfetto stile retrò, lascia l’auto a Sassi e prendi la tranvia a dentiera Sassi-Superga, una delle poche ferrovie a cremagliera ancora attive in Italia. Inaugurata nel 1884 (sì, Ottocento, hai letto bene), collega la città alla collina con un viaggio lento, poetico e leggermente scricchiolante. I vagoni in legno, le sedute in velluto e il panorama che si apre tra i rami lo rendono un mezzo di trasporto fuori dal tempo.
Quando il trenino sbuca nel bosco e si sente solo il rumore delle ruote sui binari, sembra davvero di entrare in una puntata di Twin Peaks (ma senza nani danzanti o logge nere, tranquillə). Un viaggio breve, ma altamente suggestivo e perfetto per chi ama le atmosfere d’altri tempi.
Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re Tranvia Sasso – Superga / Ph: Cristina Del Re
Ma quindi, cosa vedere davvero?
Oltre alla basilica (puoi salire fino alla cupola e vedere tutta Torino e le Alpi, spoiler: wow), ci sono le tombe reali dei Savoia, un parco perfetto per leggere con vista e la vecchia stazione del trenino che sembra uscita da una cartolina del 1923. Superga è anche uno dei luoghi perfetti per vedere il foliage in autunno o le nevicate poetiche in inverno.
Extra Bonus: Torino magica anche qui
Superga, come altri luoghi simbolo della città, è spesso inclusa nei tour della Torino esoterica. Si dice che la sua posizione, isolata e rialzata, favorisca una particolare energia spirituale. Alcuni gruppi propongono visite guidate notturne con torce e racconti a metà tra leggenda e folklore, che rendono il percorso ancora più suggestivo. Troverai tanti piccoli dettagli architettonici e simbolici che fanno pensare.