Questa è la storia di un processo. Ma, naturalmente, non è per niente un processo normale. Nella storia sono state processate un’infinità di persone, per i motivi più banali e per i motivi più assurdi, qualche volta davanti al giudice sono finiti addirittura degli animali. Ma solo una volta è successo che sul banco degli imputati sia salita una pianta, anzi, il frutto di una pianta. Questa è la storia del processo ai pomodori.
Salem, 1820
Siamo a Salem, nel New Jersey. No, non è quella delle streghe, che è nel Massachusetts. Ma come quell’altra, il suo nome deriva da “Shalom”, pace. Questa Salem è stata fondata nel 1675 da un quacchero, John Fenwick, a seguito di una lunga disputa finanziaria tra lui e un altro quacchero, Edward Byllynge.
Nel 1778, è la sede del cosiddetto Massacro della Hanckok House, in cui le truppe inglesi, durante uno degli assalti che caratterizzarono l’inizio della Guerra d’Indipendenza Americana, uccisero otto americani, incluso il Giudice Hancock che era dalla parte degli inglesi ma fu ugualmente travolto nello scontro. Finalmente, dopo una lunga e travagliata serie di eventi nel 1798, Salem entrò a far parte degli Stati Uniti d’America essendo una delle 104 città incorporate con l’atto costitutivo dello Stato del New Jersey.
Un ortaggio al banco degli imputati
Ma torniamo al processo: è il 28 Giugno del 1820. Siamo all’interno di un tribunale. Proviamo a immaginare l’odore delle panche e delle pareti in legno, mescolato a quello della grande folla, radunatasi per quella che, nella fin troppo tranquilla vita della cittadina, doveva senz’altro essere una novità estremamente interessante.
Al centro dell’aula, con un cestino di pomodori in mano, c’è il Colonnello Robert Gibbon Johnson. Il giudice siede di fronte a lui, sul suo scranno. C’è anche un medico, se le cose si dovessero mettere male. E c’è un grande silenzio, solo qualche insetto che ronza in sottofondo. Fa molto caldo, è quasi mezzogiorno, e il sole entra di prepotenza dalle finestre disegnando grandi rettangoli oblunghi di luce intensa nella penombra della grande sala. A un tratto, il Colonnello Johnson si gira verso il pubblico, prende un pomodoro e lo addenta, divorandolo in pochi morsi. Dal pubblico arriva un coro di esclamazioni di meraviglia, di stupore e anche di orrore. Qualcuno si è anche alzato per vedere meglio. Il Colonnello, serissimo, addenta un altro pomodoro.
Ma come siamo arrivati a questo momento della storia così assurdo e insieme pieno di suspense? Per scoprirlo bisogna fare un viaggio nella storia dei pomodori, fino al processo che cambiò la loro sorte nella diffusione negli Stati Uniti.