Dal 9 settembre 2022 al 31 gennaio 2023 le Gallerie Estensi presentano nella sede di Modena la mostra Simon Starling. Metamorfuoco. Sotto la luce di Tinotoretto, installazione che porterà il visitatore a vivere un’esperienza immersiva grazie a un’unica opera che collega alcuni dei temi più attuali del nostro tempo allo straordinario patrimonio artistico del museo.
Artist in residence
L’esposizione è parte di un programma varato nel 2021 che vede ogni anno un’artista contemporaneo misurarsi con le opere delle collezioni museali e i temi che queste pongono.
Il progetto, dal titolo “artist in residence”, chiedeagli artisti interpellati di anno in anno di venir ad abitare il museo stabilendo con esso un rapporto dialettico. In questo modo l’arte contemporanea entra a far parte del museo di arte antica. non come estranea inserzione ma come
traduttrice delle istanze che la contemporaneità gli impone affrontare.
L’invito a Starling
Il primo invito è stato rivolto a Simon Starling (1967), figura di spicco della scena britannica e internazionale. Prima di concepire l’opera, Simon Starling nei mesi scorsi ha effettuato sopralluoghi e soggiorni presso la Galleria Estense di Modena, la Pinacoteca di Ferrara, il Palazzo Ducale di Sassuolo e, con il curatore Maraniello, ha visitato diversi siti della regione.
Dalle Metamorfosi di Ovidio a Metamorfuoco
L’attenzione di Starling si è rivolta in particolare al ciclo pittorico di Tintoretto (1518-1594) ispirato a Le Metamorfosi di Ovidio. Il quadro della Caduta di Fetonte è diventato l’epicentro di quella che può a tutti gli effetti definirsi un’unica grande opera. Il titolo Metamorfuoco fa riferimento anche all’attuale siccità e più in generale, agli effetti dei cambiamenti climatici diventando un’allegoria del mondo contemporaneo.
La caduta di Fetonte di Tintoretto, originariamente collocato a soffitto di un palazzo veneziano e in seguito nel Palazzo Ducale di Modena, sarà ospitato e riposizionato in alto, obbligando il visitatore ad alzare lo sguardo per assistere al precipitare dal cielo del figlio del Sole. Secondo il mito, infatti, Fetonte, tentò di dimostrare la sua divina discendenza guidando il carro solare per un giorno ma la sua inesperienza lo fece precipitare, provocando incendi e asciugando fiumi. Zeus, per fermarlo, lo colpì con un fulmine che lo fece precipitare nelle acque del fiume Eridano, che per molti interpreti coincide con il fiume Po.
Il simbolo del fuoco
Simon Starling in quest’opera di grandissimo impatto visivo ha deciso di incentrare la propria idea progettuale sui processi di metamorfosi e in particolare sul fuoco, simbolo sia di trasformazione sia di distruzione, attingendo alla mitologia e alle ricorrenti immagini di combustione nella letteratura greca e latina.
A partire da preziose illustrazioni contenute nei volumi della Biblioteca Estense, l’artista ha realizzato il disegno di una grande pavimentazione ceramica realizzata per il museo grazie al decisivo contributo dell’azienda Marazzi di Modena, leader del mercato
mondiale del settore. L’opera è stata realizzata su moduli in gres porcellanato 60×60 della collezione Marazzi Mystone Limestone grazie
ad una tecnologia di stampa digitale di ultima generazione.
In questo suggestivo scenario, si inseriscono anche precedenti lavori di Starling, opere dal tema analogo, come Carbon Hiroshima o come nella proiezione di diapositive di Autoxylopyrocycloboros che documenta il viaggio/azione dell’artista su una barca alimentata dal proprio stesso legno, combusto nella stufa-motore fino all’inevitabile affondamento.
A queste opere si aggiungono gli straordinari telescopi realizzati a mano dall’architetto Mike Davies, una serie di estintori in dotazione delle Gallerie Estensi che finiscono con l’abitare in modo scultoreo lo spazio espositivo e il mascherone utilizzato nella fabbricazione della carrozzeria della lussuosa Giulietta Alfa Romeo, versione contemporanea del carro di Fetonte solido nella sua struttura lignea e al
tempo stesso fragile perché infiammabile.
Volto e voce dell’artista demiurgo, profeta involontario
Simon Starling è artista/demiurgo, capace di creare connessioni e ricombinare le fonti di ispirazione in una forma complessiva sorprendente e immersiva. Al punto che un suo stesso autoritratto, una sorta di avatar animato a metà tra robotica
e tradizione artigianale giapponese, si collocherà nel cuore della mostra, parlerà ai visitatori pronunciando un lungo discorso che è insieme una scultura dinamica e un accompagnamento da cantastorie nell’illustrazione poetica della storia dell’umanità nella sua
relazione con il fuoco.
Quasi suo malgrado, la mostra di Starling a Modena si rivela terribilmente profetica nel contingente riferimento all’attuale siccità nelle regioni attraversate dal Po e, più in generale, nella considerazione angosciante degli effetti dei cambiamenti climatici. Metamorfuoco diviene un’allegoria del mondo contemporaneo, di una tecnologia potente che, se non governata, rischia di compromettere il fragile ecosistema terrestre.
Info utili
Simon Starling. Metamorfuoco. Sotto la luce di Tintoretto.
Modena, Gallerie Estensi, Largo Porta Sant’Agostino 337
9 settembre 2022 -31 gennaio 2023