La Collezione Giuseppe Iannaccone nasce dalla visione unica e personale del suo fondatore, un uomo che ha sempre considerato l’arte come un dialogo tra l’opera e lo sguardo dell’osservatore.
Giuseppe Iannaccone, è un giovanotto estremamente volitivo e determinato quando, negli anni ’70, si trasferisce a Milano e inizia a lavorare in uno studio legale ancora prima della laurea in Giurisprudenza. Nei primi anni Novanta, oltre ad aver fondato uno studio legale di successo, scopre una passione per l’arte che lo conduce a un percorso di collezionismo guidato dalla ricerca del capolavoro.
La Collezione: un viaggio nell’emozione
Iannaccone si dedica alla raccolta di dipinti, sculture, disegni, fotografie e video che esprimono sentimenti autentici e umanità. Convinto che sia meglio possedere un’opera straordinaria di un artista meno noto piuttosto che un lavoro minore di un grande maestro, la sua collezione diventa un compendio unico di racconti e un documento prezioso del presente.
L’arte italiana tra le due guerre: l’espressionismo italiano
Una parte fondamentale della collezione è dedicata all’arte italiana tra le due guerre mondiali, un periodo che Iannaccone definisce “L’espressionismo italiano degli anni Trenta”. Tra le opere figurano quelle della scuola romana di Via Cavour, con artisti come Mario Mafai, Antonietta Raphael e Scipione, e dei Sei di Torino, influenzati dal francesismo. Altre figure di rilievo includono Renato Guttuso, i chiaristi lombardi e i protagonisti di Corrente di vita giovanile come Aligi Sassu, Renato Birolli e Giuseppe Migneco. Questi capolavori racchiudono l’energia e i contrasti di un periodo storico intenso e rappresentano un unicum nel panorama artistico.
L’espansione verso l’arte contemporanea
Parallelamente, la collezione si arricchisce di opere d’arte contemporanea. Inizialmente attratto da maestri italiani come Gianfranco Ferroni, Piero Guccione e Giuliano Vangi, Iannaccone amplia il suo sguardo verso giovani talenti internazionali. Artisti come Kehinde Wiley, Toyin Ojih Odutola, Lynette Yiadom-Boakye, Tracey Emin e Kara Walker arricchiscono la collezione con opere che esplorano le contraddizioni e i sentimenti della contemporaneità. Inoltre, l’interesse per la video-arte si concretizza con lavori di Adrian Paci, Bill Viola e Nathalie Djurberg.
La Fondazione Giuseppe Iannaccone ETS: arte e impegno sociale
Nel 2022, Giuseppe Iannaccone istituisce la Fondazione Giuseppe Iannaccone ETS, con l’obiettivo di utilizzare l’arte come strumento per affrontare temi attuali quali equità sociale, ambiente, diritti umani e tecnologia. La Fondazione si impegna in progetti culturali innovativi che favoriscono il dialogo tra arte e società. Supportando giovani artisti e promuovendo iniziative inclusive, la Fondazione mira a creare un impatto concreto sul tessuto socioculturale, rendendo l’arte una chiave per riflettere e influenzare il presente.
Un nuovo capitolo di IN PRATICA: Io che ti guardo nascosto e commosso
A novembre 2024, la Fondazione Giuseppe Iannaccone ha inaugurato “Io che ti guardo nascosto e commosso”, il decimo appuntamento del progetto IN PRATICA, con protagonista il giovane artista Roberto de Pinto e curato da Daniele Fenaroli. Questo progetto, che ha già coinvolto artisti emergenti come Davide Monaldi, Luca De Leva e Andrea Romano, offre lo spazio dello Studio Legale Iannaccone e Associati a giovani talenti, consentendo loro di confrontarsi con opere di artisti internazionali già consacrati della Collezione.
Chi è Roberto de Pinto
Nato a Terlizzi (BA) nel 1996, dopo aver conseguito il diploma accademico di primo e secondo livello all’Accademia di Brera, Roberto de Pinto è stato finalista del Premio Francesco Fabbri del 2022 e finalista del Premio Cairo del 2023. Nello stesso anno ha inaugurato il suo primo solo show nel 2023 presso Le Dictateur Studio (Milano). A settembre del 2024 ha realizzato il palio della Rivincita della quintana di Foligno.
Protagonista dei lavori di de Pinto è un alter-ego dell’artista, ritratto ossessivamente in situazioni che spaziano tra il reale e il fittizio: in piedi, sdraiato, colto di sorpresa o celato nella forma di un fiore. Con un linguaggio pittorico ambiguo e carico di erotismo, l’artista esplora la propria individualità e i propri desideri attraverso la creazione di un personaggio che è insieme soggetto e oggetto.
Le opere di de Pinto dialogano con capolavori della Collezione Giuseppe Iannaccone, come “Il Suonatore di flauto” di Filippo de Pisis (1940), “Beasley Street” di Nicole Eisenman (2007) e “Reclining Nude” di Dana Schutz (2022), affrontando temi di visibilità e invisibilità, tra osservazione discreta e partecipazione emotiva.
Info utili
FONDAZIONE GIUSEPPE IANNACCONE
Direttore artistico: Daniele Fenaroli
Corso Matteotti 11 – 20121 Milano
t. +39 027642031// f. +39 0276420333
Orari di visita: dal lunedì al venerdì, dalle ore 10.00 alle ore 17.00 solo su prenotazione
Cover:
Roberto De Pinto / Particolare / Io che ti guardo nascosto e commosso / 2024 / Encausto, pastelli, carboncino e olio su tela 122 x 167,5 cm