Se Venezia è il sogno che emerge dall’acqua, l’Alto Adige è quello che cresce dalla pietra, dal legno e dal silenzio. E proprio a Venezia, nei raffinati spazi di Palazzo Cavanis, la regione montana più a nord d’Italia racconta il suo modo di progettare e abitare il mondo con ALPS. ARCHITECTURE. SOUTH TYROL., una mostra che raccoglie le migliori architetture alpine realizzate tra il 2018 e il 2024.
Dal 10 maggio al 23 novembre 2025, in coincidenza con la Biennale Architettura curata da Carlo Ratti e dal titolo Intelligens. Natural. Artificial. Collective., l’evento firmato Kunst Meran Merano Arte si propone come un inventario (non solo estetico) delle trasformazioni urbane e rurali dell’Alto Adige. Ma più ancora, è un manifesto della bellezza lenta, della sostenibilità come stile di vita, e della convivenza armoniosa tra ambiente, materiali, persone e cultura.

Una nuova Baukultur
Il termine tedesco Baukultur, che suona un po’ come “cultura del costruire”, è il cuore pulsante della mostra. Non si tratta solo di edificare, ma di prendersi cura. Dei paesaggi, dei villaggi, delle valli, degli edifici esistenti, delle comunità che li abitano. Di rispondere con l’architettura alle urgenze del presente, come il cambiamento climatico, la coesione sociale, la necessità di bellezza accessibile.
Il curatore Filippo Bricolo, assieme alle architette Annette Spiro (Zurigo) ed Elisa Valero (Granada), ha selezionato 28 progetti principali e 28 menzioni speciali tra oltre 240 proposte ricevute. Il criterio? Non l’effetto wow, ma l’intelligenza progettuale, la delicatezza del gesto architettonico, la capacità di dialogare con l’esistente e restituire senso e funzione. Ed è proprio in questa attenzione quasi artigianale, in questa delicatezza del costruire, che si riconosce una vera identità altoatesina.

bergmeisterwolf / “transizione”, complesso di rappersbühl / 2023 / Collalbo / Foto Gustav Willeit
Architettura come atto collettivo
Che cos’è l’architettura oggi? ALPS. ARCHITECTURE. SOUTH TYROL. risponde con edifici che sembrano parlare sottovoce, ma lasciano il segno: biblioteche comunali immerse nei boschi, scuole che si aprono ai panorami, centri civici che recuperano strutture storiche senza snaturarle. Il progetto non è un’astrazione, ma un incontro concreto tra chi abita, chi progetta e chi amministra.
«È l’architettura che si fa collettiva», spiega Bricolo, «che coinvolge il paesaggio come coautore e risponde a un bisogno sempre più sentito: quello di rallentare.» In un’epoca dominata dalla velocità e dall’effimero, l’Alto Adige propone invece una “architettura lenta”, rispettosa e stratificata, che si costruisce nel tempo e con pazienza.

Höller & Klotzner Architetti / Musealizzazione delle mura di cinta / 2020 Merano / Foto Damian Pertoll
Venezia come vetrina e laboratorio
Non è un caso che questa esposizione venga ospitata proprio a Venezia, la città che più di ogni altra al mondo testimonia cosa significhi costruire in equilibrio con la natura. Palazzo Cavanis, con i suoi chiostri e cortili, si trasformerà per sei mesi in un presidio di idee e confronti, grazie anche a un programma parallelo di talk, workshop, eventi serali e incontri con gli studi di architettura coinvolti.
Sarà l’occasione per esplorare una visione che travalica i confini regionali, e che mette in discussione modelli di sviluppo troppo spesso replicati in modo acritico. Perché sì, un altro modo di costruire è possibile. E viene dalle montagne.
Un invito alla lentezza (e alla responsabilità)
Tra le righe della mostra, si legge un messaggio che parla a tutte e tutti, anche al di fuori della cerchia degli addetti ai lavori. Perché l’architettura, quando è fatta bene, non è solo per architetti. È uno specchio della società, un ordito invisibile che tiene insieme vite, memorie, desideri.
Visitare ALPS. ARCHITECTURE. SOUTH TYROL. significa allora entrare in un racconto più ampio, quello di una regione che ha scelto la lentezza come valore, la sostenibilità come forma di rispetto, la bellezza come bene comune. Un racconto che si snoda tra pietra e vetro, legno e luce, e ci invita a ripensare anche i nostri spazi quotidiani con uno sguardo nuovo. Più consapevole. Più gentile.
Pedevilla Architects ciAsa Aqua Bad Cortina 2020 / San Vigilio di Marebbe / Foto Gustav Willeit MoDusArchitects / Tree Hugger / Nuova sede dell’Associazione Turistica / 2019 Bressanone / Foto Oskar Da Riz bergmeisterwolf / “emergere” / nuova cantina Pacherhof / 2018 Novacella, Varna / Foto Gustav Willeit bergmeisterwolf / “transizione”, complesso di rappersbühl / 2023 Collalbo / Foto Gustav Willeit STIFTER + BACHMANN / “Santenwaldele” Zona svago e zona sportiva / 2020 / San Pancrazio / Foto Oliver Jaist Pedevilla Architects & Willeit Architektur / Edificio di servizio / 2020 Passo di Monte Croce, Sesto / Foto Gustav Willeit Senoner Tammerle Architetti / Rifugio Passo Santner 2.734m / 2023 / Passo Santner, Tires / Foto Lukas Schaller
Info utili:
ALPS. ARCHITECTURE. SOUTH TYROL.
Palazzo Cavanis, Fondamenta Zattere 920, 30123 Venezia
10 maggio – 23 novembre 2025
Ingresso libero dal Martedì alla Domenica: ore 11-18
Talk, eventi serali e incontri con architetti in programma nel chiostro
Website: alps-architecture-southtyrol.com