Il Walkabout non è solo una passeggiata, ma un viaggio dentro e fuori di te. Tra conversazioni peripatetiche, radio nomadi e cittadinanza attiva, scopri come camminare e parlare possano diventare strumenti di esplorazione e creatività sociale.
Camminare non è solo muovere i piedi
Ti sei mai chiesto cosa succede davvero mentre cammini? O meglio, mentre cammini e parli? Il Walkabout di Urban Experience non è solo un gironzolare senza meta, ma un vero e proprio metodo di esplorazione attiva, in cui il viaggio diventa esperienza collettiva e sensoriale. Dimentica il concetto di tour guidato: qui si tratta di essere protagonisti di un percorso in cui ogni passo è un atto di scoperta.
Quando il cammino diventa connettivo
Il Walkabout si basa su un concetto antico ma ancora rivoluzionario: il camminare e il parlare sono azioni che, se combinate con consapevolezza, creano connessioni nuove. Non si tratta solo di guardarsi attorno, ma di trasformare il paesaggio in un dialogo aperto, utilizzando anche la tecnologia per amplificare le voci e i pensieri dei partecipanti. Immagina una conversazione collettiva che si diffonde nello spazio attraverso whisper-radio e webradio, trasformando la passeggiata in una performance multimediale.
Storia di un termine e di un’idea
Il termine “walkabout” affonda le radici nella cultura aborigena australiana, dove indicava un viaggio rituale attraverso il territorio per riscoprire se stessi e la propria storia. Nel tempo, è stato reinterpretato in chiave urbana e culturale, fino a diventare un format di performing media che mescola movimento, tecnologia e narrazione partecipata. Oggi, il Walkabout è un metodo per esplorare le città e il mondo con una nuova prospettiva. Quindi, la prossima volta che esci per una passeggiata, chiediti: cosa sto veramente cercando?
Sciame intelligente o turismo 2.0?
Uno degli aspetti più affascinanti del Walkabout è il suo approccio fluido e collettivo. I partecipanti si muovono come uno sciame intelligente, evitando la rigidità dei classici gruppi turistici. Grazie ai sistemi di whisper-radio, puoi ascoltare senza dover stare incollato alla guida. Questa modalità garantisce distanziamento fisico ma favorisce una connessione mentale e sociale, creando un’esperienza immersiva e inclusiva.
Tra psicogeografia e storytelling
Il Walkabout si ispira anche alla psicogeografia dei Situazionisti, alla figura del flaneur e alle derive urbane degli anni ’70 e ’80. Ma non finisce qui: attraverso la tecnologia, ogni percorso lascia una traccia sonora, una memoria digitale fatta di registrazioni e geoblog in tempo reale. Questo non solo rende ogni esplorazione unica, ma crea una rete di narrazioni che restano disponibili per chiunque voglia seguirne le orme.
Una palestra di cittadinanza attiva
Questo format non si limita alla cultura urbana: è anche uno strumento potente per la rigenerazione territoriale e la partecipazione attiva. Il Walkabout è stato usato in contesti educativi, artistici e sociali per coinvolgere le persone in nuove forme di apprendimento e progettazione condivisa. Dalla scuola alla città, è un metodo che invita all’azione, alla riflessione e alla creatività.
Info utili
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Quintostato, Cover foto di Adriano Infante