Il documentario su Romina Cabezas

Seconde generazioni: Romina

Tempo di lettura: 3 minuti

ROMINA è un documentario dei registi Valerio Lo Muzio e Michael Petrolini, scritto da Valerio Lo Muzio e Giorgia Malatrasi insieme al produttore Emiliano Trovati.

Locandina del documentario Romina

Il Documentario

Romina racconta la storia di Romina Cabezas Navarrete, giovane donna di seconda generazione cresciuta tra le strade della Bolognina – quartiere di Bologna storicamente caratterizzato da una forte componente multietnica e proletaria. Il suo sogno: tirare di boxe a livello agonistico, grazie all’incontro con la Palestra popolare “A.S.D. Bolognina Boxe”.

Ma non importa quello che si desidera e quanto ci si impegni quando vivi in balia delle anomalie del sistema. Non importa l’esempio di Pamela Malvina Noutcho Sawa, campionessa italiana e europea dei pesi leggeri, cresciuta sportivamente nella stessa palestra (e presente nel film).

Tutto può cambiare da un momento all’altro. Così, quando la madre di Romina, Berta, viene arrestata si materializza in un istante l’ingiustizia del sistema carcerario italiano. E la vita assume una prospettiva diversa.

Una storia che mette in scena la precarietà del futuro, la frustrazione di vedersi scivolare via le possibilità che potrebbero cambiare l’esistenza, la lotta delle palestre popolari per il diritto all’attività sportiva e il rifiuto della mercificazione dello sport. Romina offre un ritratto realistico della vita urbana, fatta di fragilità sociale, insicurezza e carcere. È ambientato a Bologna ma la storia potrebbe essere la stessa in una qualunque città contemporanea.

“Cresciamo con il mito che la realizzazione dei propri sogni sia alla portata di tutti: basta impegnarsi, sudare e lottare con tutte le nostre forze e prima o poi raggiungeremo il nostro obiettivo. Credo invece che la realtà sia molto più complessa. Esiste una generazione alla quale non è concesso sognare, la loro vita è fatta di precarietà, di lavoretti sottopagati, di sfruttamento, di diritti calpestati e di affitti troppo cari, anche in quella che è stata definita ‘la città più progressista d’Italia’. “
_ Valerio Lo Muzio

“Con questo progetto ho potuto lavorare a contatto con le nuove generazioni, e i nuovi adolescenti entrando direttamente nel loro mondo, conoscendoli e condividendo emozioni forti. Abbiamo seguito Romina per quasi quattro anni e in questi anni sono cresciuto con lei. E questo è stato possibile passando attraverso la realtà del pugilato e delle palestre popolari di cui ho scoperto valori e principi: l’inclusione, la socialità e il fare uno sport sano e non mercificato”.
_Michael Petrolini

“Il cinema documentario ha la pretesa di raccontare le contraddizioni e i vezzi dell’uomo, e della società. Credo che Romina sia riuscita in questo. Il documentario ritrae con garbo una verità nota ai più: nonostante i progressi fatti, la società è ingiusta”.
_Emiliano Trovati

I premi vinti

Romina in poco tempo ha già vinto 3 premi:

Menzione Speciale BPER | Biografilm Italia 2024, uno degli eventi cinematografici più importanti in Italia dedicati al cinema biografico e documentario. La giuria ha stabilito che il film “colpisce perché mostra la periferia bolognese ma sceglie di farlo attraverso la storia personale di una ragazza come tante e della sua passione per la boxe, e della comunità che le ruota intorno, popolata da volti difficili da dimenticare. Le molte storie d’inclusione che compongono l’affresco creano uno spaccato autentico e vitale della Bolognina rendendola simbolo di tante periferie italiane. È un manifesto politico del tutto privo di retorica e ideologie”.

DocPoint Helsinki | Biografilm Italia 2024, perché: “È stato un vero privilegio vedere tutti questi meravigliosi film italiani, che mi hanno dato una grande visione delle preoccupazioni e degli interessi dei registi locali. Tutti questi film avranno sicuramente successo nei festival di tutto il mondo. Il Premio DocPoint quest’anno va a un film profondamente cinematografico. I registi hanno ritratto i loro protagonisti con una fotografia straordinaria, in modo intimo ma sempre rispettoso. Le lotte della famiglia descritta nel film sono universalmente riconoscibili e condivisibili, ma ciò che lo spettatore porta con sé, dopo avere visto il film, è quanto sia salutare il fatto di essere parte di una comunità. Non riesco a pensare a un messaggio più vitale nell’Europa polarizzata di oggi”. Il film farà parte del programma dell’edizione 2025 di DOCPOINT HELSINKI DOCUMENTARY FILM FESTIVAL.

Infine l’Audience Award | Biografilm Italia 2024, premio del pubblico per il miglior film del Concorso Biografilm Italia.

Per approfondimenti vai sul sito del documentario.

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