Bacioterapia

II bacio è una cosa seria, lo dicono gli esperti, i film e le nonne

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Hai mai pensato a quanti baci dai in una vita? Secondo uno studio inglese, in media circa 100.000. Eppure nessuno ci ha mai insegnato davvero a baciare. Lo impariamo strada facendo, come una grammatica dell’amore fatta di esitazioni, sguardi, timidezze e rivoluzioni ormonali. Il bacio non è solo un atto d’amore. È un esercizio di benessere. Chi bacia vive di più, dicono alcuni studi. Migliora l’umore, abbassa il livello di cortisolo (l’ormone dello stress), rinforza il sistema immunitario e, se è fatto bene, può farti bruciare anche fino a 16 calorie al minuto come una sessione di HIIT, con tanto di effetto afterburn.

Il cinema che ci ha insegnato a baciare

Dal bacio tra Ingrid Bergman e Humphrey Bogart in Casablanca a quello rovesciato di Spider-Man, i film ci hanno educato più di qualsiasi manuale. Ci hanno insegnato che il bacio perfetto è spesso proibito, scomodo, bagnato dalla pioggia o preceduto da un litigio epico. Chi può dimenticare Call Me By Your Name? Quel primo bacio tra Elio e Oliver — timido, esitante, ma pieno di desiderio represso — è uno dei momenti più sensuali e veri del cinema queer contemporaneo. Il bacio, in quel caso, è anche identità, liberazione, rito di passaggio. La cultura pop non solo celebra il bacio, ma lo reinventa: da First Kiss (il video virale di Tatia Pilieva dove sconosciuti si baciano per la prima volta) ai video ASMR di “kissing sounds”, il bacio si fa performance, contenuto, trend.

Le nonne lo sapevano già

Tu magari ti affidi agli esperti, ma tua nonna lo sapeva già: “Se uno bacia male, lascialo perdere.” È la prima regola non scritta dell’amore duraturo perché il bacio è comunicazione. Non si tratta solo di chimica: è sintonia, ascolto, attenzione. Le nonne, che di amori ne hanno visti e vissuti prima di noi, sanno che un bacio può dire tutto quello che le parole non riescono a esprimere. E che chi bacia bene, molto spesso, sa anche amare meglio.

Hai mai pensato che il primo bacio con qualcuno dice già tutto? È come un trailer del film che potreste essere insieme: c’è chi promette bene, chi delude, chi sorprende. Ecco perché le nonne dicevano anche: “Prima di innamorarti, bacialo.”

Elogio della lentezza

Nel mondo dell’instant everything, il bacio lento è una piccola forma di resistenza. Siamo abituati a fare swipe, cliccare cuoricini, ma baciare richiede tempo, presenza, attenzione. In una società che corre, il bacio rallenta. si prende il suo spazio, non ha fretta, è un momento di connessione vera in mezzo al rumore.

Imparare a baciare con lentezza è come imparare a degustare un vino buono o un piatto di stagione: non serve tanto, serve farlo bene.

Un gesto politico

Sì, hai letto bene. Il bacio è politico. In molte culture, ancora oggi, baciarsi in pubblico è un atto proibito. Per le coppie LGBTQ+, un bacio può essere rivoluzionario: un gesto semplice che sfida l’intolleranza, reclama visibilità, chiede rispetto. Ricordi il bacio tra Serena e Vanessa Incontrada in Tutta la vita davanti? O le pubblicità di Benetton con baci interrazziali, omosessuali, disabili? Il bacio è corpo, è diritti, è potere.

Quando due persone si baciano liberamente, stanno dicendo al mondo: noi esistiamo, e ci vogliamo bene.

Come si diventa bravi a baciare

Cattiva notizia: nessun corso online può insegnarti a baciare davvero bene. Buona notizia: puoi imparare.

Come? Ascoltando. Osservando. Lasciandoti andare. Baciare bene significa esserci, essere presenti, non fare multitasking mentale mentre hai la lingua in bocca a qualcuno. Significa usare le mani, gli occhi, il respiro e magari anche sbagliare. Un bacio imbarazzante non è la fine del mondo …più o meno.

Bacia, che ti passa

Alla fine, chi bacia bene vive meglio perché si concede il lusso di connettersi davvero. In un mondo distratto, baciare è presenza. In un mondo ansioso, baciare è cura. In un mondo diviso, baciare è resistenza. Quindi no, non è solo romanticismo. È scienza, lentezza, libertà, anarchia.

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