Non una classifica

Dieci pizzerie consigliate a Milano

Tempo di lettura: 8 minuti

Se me l’aveste chiesto vent’anni fa, vi avrei dato una risposta completamente diversa. Ma se me lo chiedete adesso, vi dico che, sì, a Milano è proprio facile mangiare una buona pizza.

E perché mai dovreste chiederlo a me? Dipende da che persone siete. Se credete nei luoghi comuni, beh, allora posso dirvi che sono nato e cresciuto in Campania, a pochi passi da Napoli, la città della pizza per eccellenza. E di pizza buona ne ho mangiata tanta fin da bambino. Se invece credete che i fatti non debbano necessariamente coincidere con le tradizioni o il sentito dire, e siete più per il senso pratico, allora vi dico che da quando vivo a Milano (24 anni) ho provato e catalogato, per mio gusto personale, circa 90 pizzerie che fanno pizza tonda e, più precisamente, pizza in stile napoletano, classico o contemporaneo che sia.

Non vi allarmate, però. Ve ne consiglierò solo dieci. Anche perché, come vi dicevo, oggi è facile mangiare una buona pizza a Milano. Ma è comunque sempre meglio andare direttamente sulle migliori. O, per meglio dire, sulle mie preferite.

La lista che segue non è una classifica. Sono semplicemente le prime dieci pizzerie che mi vengono in mente quando mi chiedete: “Dove posso mangiare una buona pizza a Milano?” E a me vengono in mente in ordine sparso. Quindi leggete tutto e magari andate a provare quelle che vi risultano più comode da raggiungere (per ciascuna pizzeria vi ho indicato le fermate più vicine della metro) o quelle che vi ispirano di più.

Ah, un’ultima precisazione. Proporrò, come dicevo, pizze in stile napoletano (classico o contemporaneo), ma non per classismo. Più che altro per cominciare da una categoria. Che magari è anche la mia preferita, ma non è l’unica che apprezzo. Mangio con gusto anche la tonda romana, la romana al taglio, il trancio milanese, la pinsa, il tegamino o padellino. E se avete altro da farmi provare, sono qua. E magari in una prossima occasione vi elenco i miei tranci milanesi preferiti in città, per dire. E poi altro ancora.

Detto questo, cominciamo.

Giolina

Via Felice Bellotti 6
Porta Venezia M1 (6 minuti), Palestro M1 (6 minuti), Tricolore M4 (6 minuti)
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L’Angelina di Giolina. Una Marinara ai quattro pomodori. Foto ©Gianluca Loggia

A pochi minuti a piedi da Porta Venezia, in un locale molto figo (non fighetta, proprio figo), viene servita dal 2019 una delle mie pizze preferite tra quelle in stile napoletano contemporaneo. Cornicione alto, impasto morbido e gustoso, ingredienti di ottima qualità. Se ci andate, vi consiglio assolutamente di provare l’Angelina, una Marinara ai quattro pomodori. Buonissima, tra l’altro vegana per caso. Ma il menu è in generale una sicurezza, scegliete quello che vi pare: non sbaglierete.

Gennaro Rapido – A rot e carrett

Via Vigilio Inama 17
Argonne M4 (10 minuti)
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La mastodontica Provola e Pepe di Gennaro Rapido – A rot e carrett. Foto ©Gianluca Loggia

Nella parte sud-est di Città Studi, quasi in zona Ortica, nasce (nel bel mezzo della pandemia) A rot e carrett, la pizzeria di Gennaro Rapido, ex pizzaiolo di punta dei locali di Sorbillo a Milano. La pizza è super classica napoletana, nel formato gigante detto appunto “a rot e carrett”, ovvero a ruota di carro. È di quelle che non riescono a stare nel piatto tanto sono grandi. Se volete il sapore del centro storico di Napoli, se non vi piacciono i cornicioni troppo alti e gonfi, se gradite la pizza stesa nella farina e non nella semola, questo è il posto che fa per voi. E a sto punto, già che siete qui, ordinate qualcosa di classico: la Marinara, per esempio, o la Provola e Pepe. Ma anche una bella Sasiccia e Friarielli. Pure con la Margherita non sbagliate. Non prendetela però con doppia mozzarella: rischia di diventare un po’ acquosa. Tanto la quantità normale di fiordilatte è più che giusta!

Biga

Via Alessandro Volta 20
Moscova M2 (4 minuti), Monumentale M5 (6 minuti)
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Via Antonio Pollaiuolo 9
Isola M5 (5 minuti), Zara M3 M5 (8 minuti)
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La Quartieri Spagnoli di Simone Nicolosi da Biga. Variante di Marinara nel formato “a rot e carrett”. Foto ©Gianluca Loggia

Qui invece il cornicione torna a gonfiarsi per una delle migliori proposte milanesi di pizza contemporanea. Ma non solo. Infatti vi consiglio di cominciare prendendo come antipasto una bella pizza al tegamino, magari da dividere. Consigliatissime la Marinaré (sì, sono un fan della Marinara e delle sue varianti) e la Napulé. Per le pizze standard prendete quella che volete, sono tutte buone. E attenzione: siccome il pizzaiolo Simone Nicolosi non riesce a fare sempre la stessa cosa per troppo tempo, anche qui c’è la pizza “a rot e carrett”, un po’ singolare perché comunque impasto e ingredienti non sono super classici e il risultato è per questo molto interessante. Tra queste vi consiglio la Quartieri Spagnoli, che è una variante (indovinate un po’?) della Marinara: se vi piace il pomodoro dovete assolutamente assaggiarla. Biga ha due locali a Milano, uno in zona Moscova, l’altro in piena Isola: li ho provati entrambi, ve li consiglio entrambi.

Da Zero

Via Bernardino Luini 9
Cadorna M1 M2 (7 minuti), Cairoli M1 (8 minuti), Cordusio M1 (9 minuti), Sant’Ambrogio M2 M4 (11 minuti)
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Via Dell’Orso 4
Montenapoleone M3 (6 minuti), Cairoli M1 (7 minuti), Cordusio M1 (7 minuti), Lanza M2 (9 minuti), Duomo M3 (9 minuti)
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La bellissima Tre Pomodori di Da Zero, dal locale in via Luini. Foto ©Gianluca Loggia

Che buono l’impasto di Da Zero! Una filosofia che nasce nel 2014 a Vallo della Lucania, nel Cilento, e arriva a Milano nel 2017. E da allora è una delle mie prime scelte in città, forse la pizzeria che consiglio più spesso a chi mi chiede dove mangiare quando si trova in pieno centro. Da Zero ha infatti due locali, uno a metà strada tra la Basilica di Sant’Ambrogio e Piazza degli Affari, l’altro a Brera. Entrambi una garanzia, li ho provati più volte. La pizza è in stile napoletano contemporaneo (ma non glielo dite, loro ci tengono a sottolineare che, più precisamente, è cilentana) ed è arricchita da ingredienti super buoni, di quelli un po’ “indie”, ricercati. Top.

La Pizza Popolare

Via Francesco Albani 61
Lotto M1 M5 (6 minuti), QT8 M1 (9 minuti), Portello M5 (10 minuti)
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La Carrettiera (Salsiccia e Friarielli) di Giuseppe Borrelli da La Pizza Popolare. Foto ©Gianluca Loggia

Altra ottima proposta nel formato “a rot e carrett”, da Giuseppe Borrelli, anche lui nel team di Sorbillo per diversi anni prima di aprire la sua pizzeria a pochi passi da piazzale Lotto. Anche qui, come da Gennaro Rapido, pizza che non riesce a stare tutta nel piatto, sottile e con poco cornicione, stesura “da via dei Tribunali” e tutto il sapore di Napoli. Anche in questo caso vi consiglio di puntare soprattutto ai grandi classici: Marinara, Margherita o Margherita Provola e Pepe. Ah, no, fermi, c’è una variante di Marinara che mi piace un sacco: la Non Chiamatela Marinara, con il sugo dello Scarpariello (antico piatto napoletano), aglio, origano, pepe e una bella spolverata di parmigiano e pecorino. Irresistibile.

Pizza Am, Piz

Corso di Porta Romana 83 (Pizza Am)
Crocetta M3 (1 minuto)
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Via Torino 34 (Piz)
Duomo M1 M3 (4 minuti)
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La Bianca di Piz, di Pasquale Pometto. Foto ©Gianluca Loggia

Due pizzerie insieme? Sì, perché è un po’ come se fossero due diverse aperture della stessa catena. Ce ne sarebbe anche una terza, in realtà: Napiz. Sono tutte pizzerie aperte da Pasquale Pometto, pizzaiolo di origini calabresi, ma nato e cresciuto in Germania. In particolare Pizza Am in zona Porta Romana e Piz a pochi passi dal Duomo sono quasi identiche, anche come stile (fighissimo) dei locali. Napiz tra Porta Venezia e piazza della Repubblica, invece, è un po’ diversa ed è quella che vi consiglio di meno. Le altre due le adoro proprio, per la stesura particolare della pizza, non napoletanissima, per il menu semplice ed efficace (la Margherita, la Bianca e la Marinara a cui si aggiungono dei fuori menu che cambiano continuamente) e per l’ambiente super piacevole. Una garanzia.

Marghe

Via Plinio 6
Lima M1 (1 minuto)
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Via Cadore 26
Porta Romana M3 (18 minuti), Dateo M4 (18 minuti)
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Una Napoli di Marghe, dal locale in via Plinio. Foto ©Gianluca Loggia

Allora. Marghe è stata la mia pizzeria preferita a Milano per diversi anni. Ultimamente ha perso questo primato, non solo perché altri locali più recenti hanno alzato un po’ l’asticella (a “sostituirla” in particolare è stata Giolina), ma anche perché negli ultimi tempi l’ho trovata un po’ calata qualitativamente. Non al punto da uscire da questa decina, comunque. Rimane infatti ancora una delle mie scelte facili, quando sono in zona. Al locale di via Plinio, poi, sono particolarmente affezionato, ci sono stato tantissime volte. La pizza è a metà strada tra classica e contemporanea, con ingredienti molto buoni e menu semplice.

Assaje

Via Traù 2
Isola M5 (4 minuti), Zara M3 M5 (6 minuti)
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La Nerano di Assaje in piazzale Segrino. Foto ©Gianluca Loggia

E torniamo a una bella contemporanea dal cornicione gonfio. In questo sottogenere, Assaje è una delle mie preferite a Milano da ormai diversi anni. Ha più locali in città, ma io ho provato sempre e solo quello di piazzale Segrino, nel cuore di Isola, quindi il mio consiglio non può che riferirsi esclusivamente a quest’apertura. La pizza è molto buona, proprio gustosa, e da un po’ di tempo ci sono anche tante proposte vegane e senza lattosio. Inoltre è abitudine del locale offrire un po’ di frittelline (zeppoline) come antipasto e qualche mini sfogliatella come dolce, oltre a una serie di digestivi.

Amunì

Via Solari 7
Sant’Agostino M2 (3 minuti)
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La spettacolare Modica di Michele Bellomo da Amunì. Foto ©Gianluca Loggia

Altra ottima pizza è quella di Michele Bellomo, che in via Solari propone un locale a tema siciliano, dove però la pizza è, per impasto, stesura e cottura, nettamente una napoletana contemporanea, e anche delle migliori. Il menu mi diverte molto perché le pizze hanno tutti nomi in dialetto siciliano (la Marinara, per esempio, è chiamata Mischina, cioè povera). Ah, c’è una pizza che può sembrare un po’ strana, ma che a me è piaciuta tantissimo, la Modica: una sorta di quattro formaggi con marmellata di cipolla di Tropea e scaglie di cioccolato di Modica. Mi è venuta voglia di mangiarla di nuovo, a pensarci.

Cocciuto

Via Bergognone 24
Porta Genova M2 (10 minuti), Sant’Agostino M2 (10 minuti)
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Via Melzo 16
Porta Venezia M1 (2 minuti)
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Via Passeroni 2
Porta Romana M3 (4 minuti)
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E una Napoli anche per Cocciuto, dal locale in via Bergognone. Foto ©Gianluca Loggia

Non ci vado da un po’, da Cocciuto, ma sono stato diverse volte in tre delle sue aperture (quelle indicate – me ne mancano altre tre, stanno diventando tantissime!) e ho sempre mangiato un’ottima pizza napoletana contemporanea. Tra l’altro quella di Cocciuto è stata una delle prime pizze cotte in forno elettrico che ho mangiato senza minimamente sentire la mancanza di una cottura più tradizionale. Anzi. I locali che ho visitato sono tutti e tre molto carini, in particolare quello di via Bergognone aveva un impatto proprio figo quando è stato aperto, ormai qualche anno fa. Ingredienti buoni, impasto leggero e gradevole, abbinamenti interessanti.

E non finisce qui

Come vi dicevo, non è una classifica, sono le prime dieci pizzerie che mi sono venute in mente, per quanto riguarda la pizza in stile napoletano, proposte in ordine sparso. Ce ne sono diverse altre che mi piacciono a Milano, come Vurrìa, alcune aperture di Sorbillo (non quella in galleria), Capuano’s, Starita, Corner 58, Gennaro Esposito, Vinci’s, gli ormai infiniti locali di Pizzium e poi anche nuovissime aperture che devo ancora metabolizzare meglio, come Lioniello, e altre ancora. Magari prima o poi ve ne propongo altre dieci. Ma forse arrivano prima le mie preferite nel genere trancio alla milanese. Vediamo.

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