Questa è la storia di una principessa. Una principessa inventata, di un’isola che non è mai esistita. Questa è la storia di una principessa impossibile e, per questo, ancora più misteriosa e affascinante. Questa è la storia della Principessa Caraboo.
Siamo ad Almondsbury, un paesino vicino a Bristol. Un posto che non è certo abituato alle novità e agli eventi straordinari. Un posto dove, come si dice, la vita scorre tranquilla, un giorno dopo l’altro. È il 3 Aprile 1817 quando la tranquillità di questo villaggio viene sconvolta da un evento che attira l’attenzione di tutti, nobiltà, borghesia e gente comune, un evento che nessuno poteva immaginare o prevedere.

Una donna da un altro mondo
L’evento che attira la curiosità e la meraviglia di tutti è una donna. Ma non una donna normale, ovviamente. Una donna straordinaria. Indossa abiti esotici, un turbante, un vestito nero e un alto collare di stoffa leggera. Parla una lingua incomprensibile che nessuno riesce a decifrare e ha l’aria di provenire da molto lontano, forse, addirittura da un altro mondo.
Sembra esausta e affamata, e tutto ciò che possiede è raccolto in un fazzoletto annodato. Chi la trova non sa cosa fare con lei, e decide di portarla all’ospizio dei poveri, ma Mister Overton, il gestore dell’ospizio, si rende subito conto che non è una mendicante qualsiasi, anzi, che si tratta di qualcuno fuori dall’ordinario e la accompagna a casa della massima autorità locale, il magistrato locale, Samuel Worrall.
Lui, si dice Overton, saprà cosa fare. Ma anche Worrall non sa che pesci prendere: la donna parla una lingua incomprensibile, che non somiglia a nessuna delle lingue conosciute. La signora Worrall ne è immediatamente affascinata: finalmente, in questo paese noioso in cui non succede mai nulla di interessante, è arrivata una novità, ed è una novità folgorante, esotica, meravigliosa. È arrivata una principessa.